Irpef, taglio nella Legge di Bilancio: cosa cambia nella busta paga

La nuova Legge di Bilancio prevede misure per un taglio delle tasse pari a 12 miliardi. Di questi, 8 verranno impiegati per ridurre le imposte sulle società, sulle persone e sul cuneo fiscale. Una buona notizia per il 20% degli italiani per cui potrebbero diminuire tasse e costo del lavoro.

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Irpef, taglio nella Legge di Bilancio: cosa cambia nella busta paga

12 miliardi. Questo il valore delle misure previste nella nuova Legge di Bilancio per il taglio delle tasse. Nel presentare il provvedimento, il Premier Mario Draghi ha precisato che 8 di questi 12 miliardi saranno utilizzati per ridurre le imposte su società, persone e cuneo fiscale, la differenza tra stipendio lordo pagato dalle aziende e importo netto percepito in busta paga dai lavoratori. Chiaro obiettivo della riforma è l’abbassamento della pressione fiscale sulle fasce medie della popolazione. Al momento non è dato sapere se quel 20% degli italiani interessato dalla riforma vedranno realmente aumentare il valore della propria busta paga.

Una delle modalità attraverso cui raggiungere questo traguardo consisterebbe nella diminuzione del costo del lavoro, con la riduzione di due punti percentuali dell’aliquota Irpef, che passerebbe dal 38 al 36%. Misura da attuare con quegli 8 miliardi, di cui parlavamo sopra. Che servirebbero a tagliare una tassa che colpisce la busta paga di dipendenti e pensionati.

Tasse, ipotesi taglio Irpef, Irap, cuneo fiscale

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Tasse, ipotesi taglio Irpef, Irap, cuneo fiscale

Per abbassare la pressione fiscale sui ceti medi oltre alla riduzione dell’aliquota Irpef le altre opzioni disponibili consistono nel taglio dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, la riduzione del cuneo fiscale sulle aziende che assumono o una combinazione delle tre misure. Al momento non è dato sapere quale strada deciderà di intraprendere il Governo. Ma per una volta si prospetta la possibilità che le tasse scendano sul serio.

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“Ne dovrebbero avere vantaggio economico sia le fasce reddituali comprese tra i 28 mila e i 55 mila euro all’anno, che quelle superiori in quanto tutte coinvolte in uno scaglione in cui pesa l’aliquota Irpef del 38 per cento”, ha dichiarato il Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro con delega alla fiscalità Massimo Braghin.

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