Rivalutazione pensioni dal 2024, “penalizzati” gli assegni più alti: tabelle e fasce

La rivalutazione delle pensioni e gli assegni più alti rivalutati in maniera inferiore: cosa è previsto con la nuova Manovra. 

Ogni anno gli assegni delle categorie si adeguano fra indice dei prezzi dell’anno precedente e quello attuale. Si tratta di un meccanismo che misura la differenza fra i due anni denominato indicizzazione o perequazione automatica (denominato anche rivalutazione delle pensioni).

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Le pensioni e la rivalutazione più bassa per assegni più alti, cosa accadrà nel 2024: tutte le tabelle per fascia (Immagine Rete)

Durante gli ultimi anni non è stata applicata la rivalutazione su tutti gli assegni, in maniera inversamente proporzionale, rispetto al valore della pensione. In merito all’inflazione del 2023, invece, gli assegni che superano 4 volte la pensione minima sono aumentati effettivamente di oltre 8 punti percentuali.

Novità e rivalutazioni

La nuova versione della Manovra, ricevuta in Parlamento, prevede uno schema che limita la rivalutazione dei trattamenti sopra i 2.270 euro lordi al mese. Con la diminuzione conseguente al tasso di inflazione, passato dal 32 al 22%, l’adeguamento è per coloro che percepiscono oltre 5.680 euro lordi al mese (10 volte la pensione minima dell’Inps, fascia più elevata).

La bozza della Legge di bilancio 2024 sarà oggetto di discussione in Parlamento, con tanto di novità riguardante le pensioni di importo più alto rispetto alla media. Conti alla mano, quindi, la modifica riguarderà esclusivamente la classe di importo superiore a 10 volte la pensione minima dell’Inps. Cambia in questo caso anche l’aliquota di rivalutazione che passa al 22% (è al 32% nel 2023).

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La rivalutazione delle pensioni e i dettagli emersi di recente, cosa cambia per gli assegni più bassi e quelli più alti (Immagine Rete)

Nel 2023, in ogni caso, le pensioni più basse sono comunque aumentate dell’8,1%, nello specifico la differenza si rifà al tasso Istat 2023 e 2022, per il 2024 il sistema è di 5,6% la stima dell’indice Istat, nel caso specifico rispetto all’anno in corso.

Lo schema delle rivalutazioni – a partire da gennaio 2024 – prevede al 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo. Fra 4 e 5 volte il minimo (fino alla cifra di 2.626,90) viene rivalutata all’85%, fra 5 e 6 volte (fino a 3.152,28 euro) al 53%, 47% invece per pensioni da 6 a 8 volte il minimo (fino a 4.203,04). Scende al 37% la rivalutazione delle pensioni fra 8 e 10 volte quella minima (5.253,80 euro), 22% per chi le supera di oltre 10 volte (da 5.254 euro lordi a salire).

I pensionati interessati

Come già spiegato la relazione tecnica della Manovra ha ribadito che ci sono diverse fasce di assegno. Si tratta in ordine dei dati che offrono un quadro completo sui numeri dei cittadini italiani in possesso di una pensione oltre la minima.

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La valutazione delle pensioni e cosa cambia di anno in anno (Immagine Rete)

Si tratta della classificazione che mostra come la maggior parte sia concentrata nella fascia fino a quattro volte la minima. Il range più basso, invece, si rifà da 8 a 10 volte la pensione minima erogata dall’Inps. Ecco nel dettaglio

  • Persone che hanno una pensione fino a 4 volte il minimo (54,1%);
  • Pensionati con importi fra 4-5 volte il minimo (15,7%);
  • Chi percepisce pensione 5 volte la minima (7,7%);
  • Fra cinque e sei (9,3%);
  • Chi percepisce pensioni fra 6 e otto volte la minima (9%);
  • Oltre otto e fino a 10 volte la minima (4,2%).
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