Pensioni, Quota 103 con tetto massimo all’assegno: le novità sui contributi

Il Governo Meloni raggiunge l’accordo sulla questione Pensioni: non finisce Quota 103, ma avrà diversi ritocchi. Cosa è previsto per l’uscita anticipata. 

Quota 103 non smette di esistere, anzi. Questo è quanto ha deciso il Governo Meloni che ha trovato una via di mezzo sulla delicata questione relativa alle pensioni. Si potrà di fatto uscire con 62 anni di età e 41 di contributi.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni e i dettagli sulle pensioni grazie a Quota 103 (ANSA)

Grazie al ricalcolo sarà interamente contributivo e con finestra di uscita e tetto massimo agli assegni. Questo è quanto emerso per la forma di uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Cosa cambia con la nuova Quota 103

Proprio Quota 103 dovrebbe rimanere in vigore anche nel 2024, pur avendo delle limitazioni. Il parametro che non cambia è quello di 62 anni d’età e 41 di contributi. Disposti invece dei tetti massimi di circa 2.250 euro, considerando la pensione minima a poco più di 563 euro.

Chi maturerà i requisiti per la pensione anticipata dovrà fare attenzione al calcolo contributivo, “per un valore lordo mensile massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, per le mensilità di anticipo del pensionamento“, si legge nella bozza.

Pensioni Quota 103
Quota 103 e pensioni, cosa è previsto e quali sono le novità (Immagine Rete)

Il calcolo è fondamentale perché determina l’assegno pensionistico proprio in base ai contributi effettivamente versati. Non sarà considerata il fronte retributivo della contribuzione che fa parte del periodo prima della riforma datata 1995. Conti alla mano, infatti, la decurtazione dovrebbe azzerare i vantaggi dei versamenti avvenuti prima del 1996.

Con questa strategia, di conseguenza, l’assegno potrebbe subito un evidente cambiamenti, in alcuni casi di oltre il 10-15%. La maggioranza del Governo Meloni ha trovato una via di mezzo fra le idee del ministro Giancarlo Giorgetti e quelle del collega leghista Matteo Salvini.

Le novità sugli assegni, non mancano le polemiche

Con questo taglio, però, si rischiano di danneggiare lavoratrici e lavoratori con gli assegni medi: queste sono le categorie che dovrebbero risentire dei problemi di natura economica sul fronte degli assegni.

Sta di fatto che i dipendenti privati dovrebbero attendere sei mesi per l’assegno, quelli pubblici invece 9: attualmente le finestre sono rispettivamente pari a 3 e 6 mesi per l’uscita con Quota 103.

Pensioni
Pensione e Quota 103, il Governo Meloni trova una intesa, ma le polemiche sui tagli agli assegni medi fanno aumentare i malumori (Immagine Rete)

Nessun problema per chi percepisce gli assegni più alti e che quindi non avrebbero avuto problemi ad affrontare una decurtazione, pur andando in pensione prima del previsto. La linea è ormai tracciata, ma non si possono escludere nuove modifiche dell’ultimo minuto.

La Manovra non è ancora definitiva, pur essendo comunque alle battute finali, le novità sono però sempre dietro l’angolo, specialmente quando si ha a che fare con una materia così delicata come quella delle pensioni. Non cambiano quindi i requisiti di anni d’età e contributi, ma si tratta pur sempre di una forma di disincentivo per l’uscita anticipata. Una scelta mirata che il Governo ha inteso raggiungere, non senza intoppi.

Cosa cambia dal 2024, tutte le novità

Quota 103 resterà quindi valida anche per il 2024 e varrà per coloro i quali abbiano maturato i requisiti di 62 anni d’età e 41 di contributi entro il 31 dicembre 2023. Facendo alcuni conti, quindi, la pensione viene liquidata dopo una finestra temporale di 3 mesi per lavoratori privati e sei per quelli pubblici.

Dal primo gennaio 2023 si potrà andare in prepensionamento grazie ai requisiti di Quota 103, ma con decurtazione generata dal ricalcolo dell’assegno con il metodo contributivo. Azzerati i vantaggi derivati dai versamenti fatti prima del 1996. Attualmente, invece, i lavoratori del settore privato dovranno attendere sette mesi, i dipendenti pubblici dovranno attendere nove mesi.

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