Alessia Pifferi, perizia psichiatrica per la donna che lasciò morire di stenti la figlia. Anche la sorella l’accusa

Alessia Pifferi ha lasciato morire di stenti Diana, la figlia di un anno e mezzo. Ora per la donna accusata di omicidio volontario è stata disposta una perizia psichiatrica. L’ira della sorella dell’imputata

La 37enne Alessia Pifferi è di nuovo al centro dell’attenzione. La donna è accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, per aver lasciato morire di fame e sete la figlia Diana di appena 18 mesi. L’atroce fatto è accaduto nel luglio del 2022, quando la donna ha lasciato la bimba da sola in casa per una settimana.

Alessia Pifferi
Alessia Pifferi, accettata la perizia psichiatrica avanzata dalla difesa. Shock al processo da parte della sorella dell’imputata (ansa) free.it

Oggi la Corte d’Assise di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha disposto una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e volere al momento dei fatti e l’eventuale pericolosità sociale della stessa in società, accogliendo, così l’istanza della difesa. Alla notizia la sorella di Pifferi nonché zia della piccola Diana ha espresso il suo pensiero sulla 37enne: “Io lo so, è una bugiarda”.

Perizia psichiatrica per Alessia Pifferi: accolta la richiesta della difesa

La Corte ha accolto l’istanza avanzata dall’avvocato Alessia Pontenani, legale di Alessia Pifferi ribadendo la necessità di una perizia per “accertare la sussistenza o meno al momento del fatto della capacità di intendere e volere e la eventuale pericolosità sociale”. In caso venisse confermata la totale incapacità della 37enne, Alessia risulterebbe non imputabile e dunque sarebbe assolta per vizio totale di mente e collocata, se ritenuta socialmente pericolosa, in una struttura di sorveglianza.

Alessia Pifferi
Alessia Pifferi a processo per l’omicidio volontario della figlia di un anno e mezzo Diana, lasciata morire di stenti in casa da sola (ansa) free.it

Mentre, nel caso di vizio solo parziale, la pena sarebbe ridotta notevolmente. Infine, se venisse riconosciuta totalmente capace, la donna rischierebbe una condanna all’ergastolo. Per la perizia psichiatrica i giudici hanno nominato il perito Elvezio Pirfo e  il conferimento dell’incarico è stato fissato per il 13 novembre.

Il legale di Alessia Pifferi ha spiegato che la sua assistita: “non voleva uccidere la figlia, non era consapevole del rischio, l’aveva già lasciata sola altre volte e non capiva le conseguenze delle sue azioni”. Piena soddisfazione da parte dell’avvocato Alessia Pontenani per la decisione presa dai giudici sulla perizia psichiatrica. L’avvocato oggi in aula ha criticato le parole usate dai pm dopo che questi hanno chiesto di respingere l’istanza di perizia, sostenendo che la donna sarebbe stata “manipolata” negli accertamenti medici in carcere, dai quali è emerso che ha un ritardo mentale.

Il pm De Tommasi: “La signora non ha alcun problema mentale”

Il pm milanese Francesco De Tommasi non ci sta ad essere preso in giro, dichiarando in riferimento ad Alessia Pifferi, come riporta Leggo: “La signora non ha alcun problema mentale e ha avuto un atteggiamento scellerato nei confronti della figlia”. Con tali parole ha chiesto ai giudici di respingere la richiesta difensiva di perizia psichiatrica sulla 37enne.

Inoltre, De Tommasi ha aspramente criticato gli accertamenti medici effettuati dal carcere di San Vittore e la consulenza della difesa che parla di un ritardo mentale della Pifferi. Le parole del pm: “Un quoziente intellettivo di 40 vuol dire che nella scorsa udienza lei non sarebbe stata in grado di dire nulla, né di formulare accuse contro il personale di polizia, di relazionarsi con nessuno. Ma la donna, al contrario, ha dato risposte chiare, rendendo dichiarazioni sconcertanti”. 

E’ stata proprio la donna a dichiararsi consapevole di ciò che ha fatto, evidenziando anche che “a volte lasciava da bere alla piccola per la sua sopravvivenza”. Quindi, conclude il procuratore: “Non serve alcuna perizia sulle capacità cognitive, né sulla imputabilità. Non sussistano ad oggi basi tecnico scientifiche che giustifichino un accertamento sotto il profilo delle capacità mentali”.

La reazione sconvolta di Viviana Pifferi

Viviana, sorella dell’imputata Alessia Pifferi, ha commentato scioccata la decisione presa dai giudici della Corte milanese sulla perizia psichiatrica disposta alla 37enne: “Io conosco le sue bugie, non la ritengo così incapace da non riuscire a parlare, scrivere, agire, come dicono i suoi consulenti, mia sorella è una scaltra”.

Al processo Viviana Pifferi è parte civile insieme alla madre nonché nonna della piccola Diana, contro Alessia. “Era prevedibile che venisse disposta” ha dichiarato la donna. “Una persona che fino al giorno prima è normale ora passa per una che ha difficoltà di muoversi, di agire. Quando succedono queste cose qua si tende sempre a far venire fuori un deficit, qualcosa. Pentita dice di esserlo, cambiata non credo”.

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