Migranti, giudici danno torto al Governo sul decreto espulsioni: tre persone fuori dal centro di Pozzallo

Il decreto sulle espulsioni accelerate dei migranti è illegittimo. I giudici sconfessano il governo: in libertà già il primo ospite del cento Pozzallo, poi ne vengono liberati altri due. 

Per i giudici del tribunale di Catania il decreto del governo sui migranti che dispone il trattenimento delle persone che provengono dai Paesi sicuri in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, con relativa cauzione di 5 mila euro per rimanere in libertà, è illegittimo e confligge con la superiore normativa europea.

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Migranti, libero il primo ospite del centro Pozzallo: i giudici sconfessano il governo: “Decreto illegittimo” ansa – free.it

Non è neanche trascorsa una settimana dall’avvio del nuovo centro di accoglienza migranti di Modica-Pozzallo, voluto dal governo al fine di trattenere per quattro settimane i richiedenti asilo, che già il primo ospite è libero, poi è il turno di altri due migranti. Almeno così ha disposto il tribunale di Catania accogliendo il ricorso presentato dal legale di un tunisino arrivato a Lampedusa solo il 20 settembre e trasferito immediatamente a Pozzallo dopo una settimana.

Migranti, flop del governo. Giudici sconfessano il decreto: “È illegittimo”

A disporre il trattenimento del giovane tunisino era stato lo scorso mercoledì il questore di Ragusa ma solo ieri, venerdì 29 settembre, la giudice di Catania Iolanda Apostolico non ha convalidato il fermo dichiarando, come riporta la Repubblica, “illegittimo sia il trattenimento sia la richiesta di cauzione in cambio della libertà”. Di conseguenza è stato disposto per il migrante l’immediata liberazione.

Lampedusa migranti
La situazione migranti a Lampedusa, migliaia i migranti. I Giudici sul decreto Cutro: “E’ illegittimo”. Libero primo migrante tunisino (ANSA)

Il centro di Pozzallo è il primo dedicato alle procedure accelerate di frontiera con la presunzione, secondo il governo, che la maggior parte delle persone non ottenendo la protezione internazionale vengano subito rimpatriate. Ma al momento, gli accordi per il rimpatrio con i Paesi cosiddetti sicuri non sono stati definiti se non con la Tunisia. Infatti, i primi trattenuti sono solo tunisini.

Così il decreto Cutro, o meglio definito dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi come “decreto d’urgenza” potrebbe fallire ancor prima di partire. La fase 2 del governo Meloni per la gestione dei flussi migratori si era aperta proprio con l’approvazione del decreto solo il 26 settembre in Consiglio dei ministri.  Il governo si proponeva di scoprire i presunti falsi minori migranti e di espellerli immediatamente. Stessa fine avrebbero fatto anche quei migranti ritenuti socialmente pericolosi anche se richiedenti asilo e coloro i quali presenti sul suolo italiano già da anni e con permesso di soggiorno.

La decisione

La scelta è giunta in tempi molto ristretti. Con il nuovo decreto del Governo, infatti, le procedure per il trattenimento dei richiedenti asilo, nello specifico coloro che vengono da Paesi “sicuri”, è richiesta una cauzione di quasi 5mila euro. In realtà, però, la sentenza del Tribunale di Catania ha ribadito come la permanenza nei Cpr sia del tutto illegittima.

L’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione ha parlato di una delle prime applicazioni circa la norma introdotta di recente in Italia. “È stata bocciata perché ritenuta incoerente rispetto ai principi della Costituzione e della Direttiva UE 2013“, commenta l’associazione.

A prendere questa decisione è stato la Sezione Specializzata del tribunale catanese, luogo in cui si sono tenute le prime udienze di convalida per i richiedenti asilo che si trovano nel nuovo Centro per Trattenimento Richiedenti Asilo di Pozzallo.

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