Migranti, via libera dal Governo Meloni alla stretta su arrivi illegali: trattenuti fino a 18 mesi nei nuovi centri per i rimpatri

La questione migranti torna a fare banco nell’agenda del Governo Meloni: la decisione sugli sbarchi dei clandestina e le novità scelte dalla maggioranza. Cosa sta accadendo. 

Giorgia Meloni ha parlato durante il Consiglio dei ministri e analizzato la questione delicata riguardante gli sbarchi dei migranti, specialmente alla luce degli ultimi avvenuti a Lampedusa. La presidente del Consiglio ha ribadito di voler fare lavoro di squadra, insieme alla maggioranza di Governo, per far fronte all’emergenza immigrazione.

Meloni migranti
Meloni e la questione migranti, cosa ha deciso il Governo (ANSA)

Desidero esprimere grande soddisfazione per trovare soluzioni concrete alla forte pressione esercitata dai flussi di immigrati irregolari sulle nostre coste. Tutto il centrodestra ha la stessa visione e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni“, ha spiegato Meloni.

I dettagli

Giorgia Meloni non va per il sottile e lancia un messaggio diretto anche a Josep Borell, Alto rappresentante per la politica estera europea, in merito alla questione migranti. “Nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali. In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa“, spiega Meloni.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni e la vicenda che riguarda il caro voli e il decreto: la rabbia di Ryanair e le polemiche del patron Michael O’Leary (ANSA)

Nel frattempo è stata annunciata la realizzazione delle strutture per trattenere gli immigrati illegali. “Anni di politiche immigrazioniste hanno fatto sì che oggi, in Italia, siano pochissimi i posti disponibili nei Cpr. I nuovi Cpr che verranno realizzati dovranno essere in località a bassissima densità abitativa. Sono facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città“, ribadisce la premier.

Le misure approvate durante il Consiglio dei ministri mostrano l’allungamento di 18 mesi come tempo massimo per il trattamento e rimpatrio di chi giunge irregolarmente in Italia. “Il limite di trattenimento per i richiedenti asilo è già oggi di 12 mesi e non verrà modificato. Diventerà effettivo grazie alla realizzazione dei necessari centri di permanenza per chiunque sbarchi illegalmente in Italia, richiedenti asilo compresi“, conferma Giorgia Meloni.

La scelta della Francia

Intanto monta la polemica con la Francia che ha annunciato di non voler accogliere la parte dei migranti recentemente giunti a Lampedusa. A dichiararlo è Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, intervistato da Radio Europe 1.

Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte“, spiega Darmanin. Adesso anche l’Austria sembrerebbe in allerta per la stessa motivazione. Il Governo austriaco ha invece intenzione di intensificare i controlli alla frontiera del Brennero.

Lampedusa migranti
La situazione migranti a Lampedusa si fa sempre più complicata, migliaia di persone sull’isola (ANSA)

L’attuale situazione a Lampedusa è però tutt’altro che risolta. Nonostante la visita di Ursula von der Leyen sull’isola, infatti, la cittadina sicula torna ad essere motivo di contrasto e di grandi e accese polemiche. La situazione è ancora in alto mare visto che da Porto Empedocle circa 2mila migranti sono stati trasferiti, un centinaia sarebbe invece già fuggito dalla tecnostruttura.

E proprio le eventuali fughe dagli hotspot, nel tentativo di raggiungere l’Europa del Nord, sarebbero più di un problema di contrasto fra l’Italia e gli altri Paesi. Anche la Francia si tutela e ha già ribadito di voler predisporre un centro di accoglienza per 200 persone a Mentone. Si tratta del primo centro al di là dei confini italo-francesi che, però, non serve a placare le tensioni fra Paesi.

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