Rissa al bar, shock a Venezia: pugni e sediate in Piazza San Marco | VIDEO

Una rissa senza precedenti in una bar al centro di Venezia che ha fatto il giro del web in poco tempo. Spintoni, botte e pugni tra turisti e camerieri. Il motivo scatenante è il rifiuto da parte del dipendente del locale alla richiesta insistente dei turisti

Hanno usato quello che avevano a portata di mano, sedie, il tavolino e altri oggetti,  come corpi contundenti durante la rissa che è stata, in breve tempo, postata sui social e diventata virale sul web.

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Rissa al bar, pugni e botte a Venezia tra turisti e camerieri. Il video (@X) free.it

Teatro della violenza è un locale molto noto in piazza San Marco, conosciuto come uno dei “salotti buoni” di Venezia dove fuori c’è anche l’orchestra dal vivo che suona musica classica a intrattenere i clienti. Ma giovedì scorso il Gran Caffè si è tramutato nel peggiore dei bar quando un cameriere, solitamente molto tranquillo e pacato, perde le staffe e caccia via dal locale alcuni turisti troppo insistenti. 

Rissa al bar, pugni e botte tra turisti e camerieri. Cosa è accaduto in pizza San Marco

La triste e violenta vicenda è accaduta giovedì scorso al Gran Caffè Chioggia uno dei locali più rinomati e storici di piazza San Marco, a Venezia. La “rissa da bar” è avvenuta giovedì scorso quando, banalmente, quattro turisti asiatici arrivano al locale, si siedono al tavolino, non ordinano e fanno per andare in bagno saltando la fila.

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Rissa in un bar di Venezia. Il video fa il giro del web (@x) free.it

I camerieri intervengono parlando loro prima con le buone, ma non sortendo l’effetto desiderato, dalle parole ai fatti il passo è corto. Così si inizia una vera e propria rissa. Qualcuno filma tutto e posta poi il video sul web. Nelle immagini si vede chiaramente che volano sedie, pugni e strattoni. Dopo la scioccante vicenda, sia i dipendenti del locale che i titolari non hanno rilasciato alcun commento.

A farlo, invece, è stata l’associazione di categoria con il segretario e direttore dell’Associazione esercenti pubblici esercizi, Ernesto Pancin che, come riporta il Messaggero, ha dichiarato: “Parliamo del Gran Caffè Chioggia, uno dei nostri iscritti di maggior prestigio. Cos’è successo? Semplice: i camerieri sono dovuti intervenire e hanno cercato di ripristinare la calma. Poi sono intervenute le forze dell’ordine. Ci sono molte persone nel mondo: alcune mostrano un comportamento educato, altre meno adatto a una città come Venezia. Dobbiamo ricordare che il servizio delle toilette nei locali è destinato alla clientela, e in ogni caso, nessun esercente ha mai negato l’accesso a coloro che ne fanno richiesta”.

La regola implicita dell’uso della toilette in un bar

Se si ha l’impellente bisogno di usare i servizi igienici mentre si passeggia in strada e ci si reca in un qualsiasi locale, è buona norma chiedere e consumare. Una regola non scritta di rispetto del lavoro altrui e gentilezza che non tutti adoperano.

Da questo punto di vista, arriva la proposta di Pancin: “Forse dovremmo valutare l’opzione di applicare la stessa tariffa dei bagni pubblici anche per chi desidera usufruire dei servizi igienici all’interno del locale”.  Secondo quanto ha affermato un testimone oculare dell’accaduto, Setrak Tokatzian, gioielliere di Piazza San Marco, “Quello che è successo mi ha spiazzato. Per arrivare a questo il personale è davvero esasperato”.

Matteo Secchi, presidente del gruppo social Venessia.com, non ha esitato nel condannare duramente l’accaduto a Venezia: “Queste sono scene inqualificabili nel salotto del mondo, noi siamo Venezia e non possiamo permettere situazioni di questo tipo”. Infine, Carlotta Vincenti, presidente dell’Associazione Guide turistiche Veneziane, come riporta il quotidiano, ha detto: “Quando la nostra città attrae un così grande afflusso di visitatori inevitabilmente ci sono situazioni che coinvolgono anche noi operatori, sebbene non di solito direttamente. In queste occasioni, cerchiamo di dimostrare ai turisti che Venezia è un luogo accogliente, cercando di preservare la sua reputazione”.

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