L’eredità di Silvio Berlusconi è un argomento analizzato in casa dell’ex presidente del Consiglio: la decisione dei cinque figli è stata presa. Tutto sarebbe già pronto.
I figli avrebbero deciso di accettare l’eredità senza chiedere alcun beneficio di inventario, cosa che inevitabilmente potrebbe allungare i tempi, scrivendo al contempo ogni singolo bene. I legali lavorano e a breve si dovrebbe raggiungere un comune accordo.
L’eredità lasciata da Silvio Berlusconi ai cinque figli e ad altre persone vicine a lui è stato oggetto di grande attenzione, ma tutti hanno preso la decisione di non muovere alcun passo. Rispetto pieno delle volontà del Cavaliere, così come ribadito nel suo testamento.
I dettagli
Fonti vicine alla famiglie, citate dal Corriere della Sera, parlano di un accordo definitivo sulle questioni più grandi. Nulla a che vedere con fazioni contrapposte, nonostante Marina e Pier Silvio siano azionisti di maggioranza di Fininvest. Da parte dei fratelli minori Barbara, Eleonora e Luigi, così come per i primi figli di Berlusconi, sarebbero arrivati soltanto messaggi di concordia e nessuna scelta di andare l’uno contro l’altro, anzi.
Manca qualche giorno e a seguire la famiglia di Berlusconi dovrebbe quindi accettare l’eredità e il lascito dell’ex presidente del Consiglio. Soltanto a quel punto, infatti, si potrà procedere con la suddivisione effettiva delle quote, con tanto di possibile e parziale riassetto societario. Ancora invece da definire le modalità sui lasciti per fratello Silvio e la compagna Marta Fascina, entrambi pari a 100 milioni di euro ciascuno, nonché quello di Marcello Dell’Utri (30).
Le ultime volontà di Berlusconi erano quelle di assegnare un terzo del patrimonio ereditario a Marina e Pier Silvio, circa un terzo del totale. Fininvest ingloba aziende quotate come Mfe-Mediaset, Mondadori e Banca Mediolanum (solo il 30%). “Lascio la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi“, aveva scritto nel testamento.
Sul fronte Fininvest, invece, il 53% delle azioni va diviso in parti uguali a Marina e Pier Silvio (26,5% a testa), l’altro 47% fra Barbara, Eleonora e Luigi. Ci sono però altre cose da ripartire: si tratta di opere d’arte, investimenti, conti, ville e barche.
A quanto ammonta l’eredità complessiva
Il valore ammonterebbe a circa 4 miliardi di euro fra immobili, patrimonio netto e azioni. Da segnalare ci sono anche le grandi ville. Si va da San Martino ad Arcore passando per Villa Certosa in Sardegna: quest’ultima avrebbe un valore di mercato pari a 250 milioni, alcuni però parlano di offerte che oscillano fra 400 e 450 milioni.
Nessun problema anche in questo caso visto che le proprietà di lusso farebbero capo alla holding immobiliare Dolcedrago che ripartirà le eredità. Circa 30% per Marina, stessa quota per Pier Silvio, 13,3 ciascuno invece per Barbara, Eleonora e Luigi.
Ma ci sono altri immobili, derivati da proprietà personali, tipo Villa Due Palme a Lampedusa, Villa Campari sul Lago Maggiore e la dimora di Milano-San Gimignano: totale sarebbe di circa 650-700 milioni di euro.
Non bisogna altresì dimenticare mobili, arredi e opere d’arte, così come le imbarcazioni su cui, però, ci sarebbe un accordo fra fratelli e sorelle. Tutto quindi procede senza alcun intoppo, la famiglia fa quadrato e non avrebbe alcuna intenzione di mettere in discussione le decisioni del Cavaliere, anzi: non resta che attendere i passaggi burocratici e di natura legale.