Incidente Brandizzo, dal fischio del treno alla frenata disperata: cosa emerge da un nuovo video

Dall’incidente di Brandizzo emergono sempre nuovi dettagli e i video spiegano ancora di più quanto sarebbe accaduto. Dal fischio del treno alla frenata disperata e non riuscita per evitare la tragedia. 

L’incidente di Brandizzo ha provocato la morte di cinque operai mentre stavano lavorando sui binari della stazione della provincia di Torino. Il treno ha fischiato prima dell’impatto, provando anche una disperata frenata, ma sulle rotaie non si è potuto fare niente per evitare la collisione.

Brandizzo incidente
Cinque operai morti a causa dell’incidente nei pressi della stazione di Brandizzo, nuovi dettagli arrivano da una foto (ANSA)

Lo stridulo delle rotaie in video dura almeno 30 secondi, proprio il tempo di fermare la corsa di oltre 150 km/h, senza però riuscire ad evitare lo scontro mortale con gli operai. L’impatto fatale è avvenuto alle 23.47 dello scorso 30 agosto. Proprio una telecamera di sicurezza avrebbe ripreso i treni che sfrecciano verso la stazione, precisamente a circa 300 metri. A riportarlo in esclusiva è Repubblica.

Cosa è stato scoperto

Proprio questo filmato – ripresa a circa 300 metri – avrebbe immortalato i momenti precedenti all’incidente. Le immagini si rifanno precisamente a quanto accaduto circa quattro minuti prima dell’impatto. In quegli istanti, infatti, proprio la squadra degli operai era già pronti a mettersi al lavoro sui binari della stazione di Brandizzo, poi l’incidente.

La linea non è stata interrotta, l’autorizzazione formale mai arrivata, a seguire invece la tragica fatalità che ha provocato la morte dei cinque operai della Sigifer, ditta appaltatrice esterna. E proprio il passaggio del convoglio che avrebbe confuso Antonio Massa, tecnico che prima aveva saputo dalla dirigente di dover attendere passaggio di mezzi non in orario, ma che sarebbero comunque dovuti transitare. Con questa operazione, infatti, avrebbe violato le procedure di sicurezza.

Brandizzo incidente
Tragedia lunga la linea ferroviaria Milano-Torino, morti cinque operai vicino la stazione di Brandizzo (ANSA)

Gli inquirenti sospettano che dietro tutto questo possa esserci la fretta di iniziare i lavori, così come la presunta abitudine di iniziarli senza il rispetto della normale procedura. E proprio Massa, infatti, avrebbe detto “vi faccio un fischio e voi vi spostate“, ma il risultato è stato invece catastrofico.

I treni passano di qua, alle 11.50 c’è l’ultimo“, lo si sente lanciare l’avvertimento nel filmato girato da Kevin Laganà, a poca distanza temporale dall’impatto. “Io guardo il segnale, appena vi dico ‘oh’, voi uscite da quella parte“, avrebbe spiegato Massa.

Indagini in corso

Per la tragedia di Brandizzo sono indagati Andrea Girardin Gibin e Antonio Massa, rispettivamente caposquadra ditta appaltatrice dei lavori Sigifer e il tecnico di Rete ferroviaria italiana. Entrambi risultano indagati per omicidio plurimo con dolo eventuale. Massa era infatti al telefono proprio con la dirigente movimentazione: proprio lui l’aveva avvisata del passaggio del treno, da qui la richiesta di interruzione della linea.

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Incidente Brandizzo, indagini in corso e due indagati per la morte dei cinque operai della Sigifer (ANSA)

Ma la dirigente, invece, avrebbe detto a Massa di attendere la verifica dell’effettivo passaggio del convoglio. Non ci sarebbe stato però il tempo: il treno si è schiantato contro gli operai che, infatti, erano già al lavoro. Una successiva telefonata, infatti, ha dato l’esito non atteso: “Sono tutti morti“. E proprio un altro dettaglio su una storia Instagram non pubblicata (presente però in bozze ndr), relativa al telefono di Laganà, aprirebbe nuovi elementi utili alle indagini e a far luce sull’intera vicenda.

Un video doloroso per Antonino Laganà, fratello di una delle vittime più giovani del disastro di Brandizzo. “Un filmato che non lascia dubbi e fa giustizia. Ha girato quelle immagini che gli mancava mezz’ora a morire, e quella stessa sera aveva mandato a mio padre il messaggio ‘ti amo’. Da una parte un testamento per far conoscere la verità, dall’altra un saluto per la persona che amava di più“, ha concluso Antonino parlando ai microfoni del Corriere della Sera.

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