Donald Trump, nuovi guai: è accusato di cospirazione. Il Tycoon rischia oltre 50 anni di carcere per l’assalto a Capitol Hill

Donald Trump è l’ex presidente degli Stati Uniti che ha ricevuto la terza incriminazione in pochi anni: non finiscono i problemi per il Tycoon e ora l’assalto a Capitol Hill diventa un macigno. 

Uno scandalo dietro l’altro, un’accusa fa seguito ad un’altra e adesso per Donald Trump è il momento di difendersi. L’ex presidente degli Stati Uniti è accusato per l’assalto a Capitol Hill dopo la sconfitta durante le elezioni che premiarono invece il democratico Joe Biden.

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Donald Trump e le accuse contro l’ex presidente statunitense, cosa emerge (ANSA)

Momenti difficili e ora le incriminazioni per il Tycoon rischiano di minare la corsa alla prossima tornata presidenziale, evento programmato nel 2024. La vicenda del Campidoglio va ad aggiungersi ad altri due episodi.

Non è la prima accusa

Trump ha infatti accumulato tre incriminazioni con precise accuse a suo carico. Nel primo caso si tratta di presunti fondi sottratti alla campagna elettorale per comprare il silenzio della pornostar Stormy Daniels. Con la donna avrebbe avuto una relazione, senza dimenticare invece la vicende delle carte segretate portate via dalla Casa Bianca. Trump le avrebbe conservate nel resort di Mar-a-Lago, in Florida.

Ora, invece, l’ex presidente è stato incriminato ufficialmente a Washington per il ruolo avuto nel tentativo di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali, tenute nel 2020. Tutto questo ebbe come conseguenza l’assalto alla sede del Congresso (6 gennaio 2021).

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Trump e le nuove accuse per il Tycoon, è la terza incriminazione in pochi anni (ANSA)

La giudice Moxila Upadhyaya ha di fatto approvato l’atto per sei imputati i cui nomi non sarebbero ancora ufficiali, ma che la CNN avrebbe già sviscerato. E dal social Truth lo stesso Trump ha accusato anche il Gran Giurìf federale, chiamato dal procuratore Jack Smith, per esaminare le prove.

Il pazzo Smith sta per incriminare di nuovo il vostro presidente preferito, il giorno dopo lo scandalo di Hunter Biden, il figlio di Joe, esploso in Congresso. Siamo un paese in declino“, ha ribadito il Tycoon sul social network.

Lo stesso Donald Trump era comunque già a conoscenza di essere da tempo sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. Il team di avvocati lo aveva infatti già avvertito sull’ipotesi di una indagine per un evento tragico come quello dell’assalto di Capitol Hill in cui ci furono anche delle vittime.

Di cosa è accusato

A carico di Trump, così come si evince dalle 45 pagine depositate, ci sarebbero quattro capi d’accusa, tutti molto gravi. Si tratta di “cospirazione per frodare gli Stati Uniti mediante utilizzo di inganno e disonestà” passando per “cospirazione allo scopo di ostacolare un procedimento ufficiale” (nel caso specifico Congresso che avrebbe dovuto dichiarare valide le elezioni, riconoscendo Biden come presidente ndr).

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Nuove accuse per il Tycoon, cosa rischia l’ex presidente degli Stati Uniti (ANSA)

Trump è anche accusato di attentato al diritto costituzionale: si tratta di una legge del 1870 che riporta indietro la memoria alla Guerra Civile. Ma la quarta incriminazione potrebbe arrivare da Atlanta (Georgia). Proprio lì Trump avrebbe infatti tentato di influenzare le elezioni, chiedendo durante una telefonata con Brad Raffensperger, segretario di Stato, di “trovargli 11mila voti mancanti“.

Le accuse del Tycoon

Ovviamente Trump non ha preso bene le accuse. Il portavoce Steven Cheung avrebbe intanto accusato l’attuale amministrazione di voler interferire con le prossime elezioni presidenziali. Il Tycoon parla di “persecuzione da Germania nazista ed ex Unione Sovietica”, consapevole però di come i guai giudiziari siano elemento preponderante durante la corsa alle primarie repubblicane.

Rispetto agli avversari, infatti, Trump si attesta al 54%, accusando i giudici di “persecuzione“. Come se non bastasse, inoltre, la campagna elettorale di Trump, amministrata dal PAC Save America, avrebbe ribadito di avere soltanto quattro milioni di dollari sul conto, rispetto ai 105 di inizio 2022.

Ciò sarebbe causa di buona parte delle spese legali affrontate dall’ex presidente, ma sarebbero in atto anche nuove parcelle e quindi altri esborsi da affrontare. Ora, però, il rischio di finire dietro le sbarre non sarebbe così remoto. Negli USA parlano di una pena massima pari a 55 anni di reclusione, qualora Trump dovesse essere condannato per l’assalto a Capitol Hill.

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