Vacanza smart working: la frontiera dei viaggi low cost. Le mete più ambite

La nuova frontiera delle ferie italiane è la “vacanza smart working”. Apprezzata sempre di più dai viaggiatori come strategia low cost per l’estate 2023. Le mete più ambite sono al Sud

L’indagine di Airbnb ha svelato le preferenze dei viaggiatori per questa estate 2023. La parola d’ordine tra gli italiani è viaggiare. Ritorna, infatti, la sfrenata voglia di divertirsi e di dedicare qualche giorno a se stessi: mare, montagna o città, è indifferente. L’importante è partire. Ma lo abbiamo visto in diverse occasioni, organizzare un viaggio diventa sempre più complicato per via del crescente costo della vita.

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Vacanza smart working: l’ultima frontiera dei viaggi low cost da non perdere questa estate. Le mete più ambite free.it

Con compagnie aeree che alzano le tariffe dei voli, diventate ormai improponibili, così come il rialzo di alloggi, hotel, case vacanze, ristoranti ecc. Insomma, passerebbe la voglia a chiunque ma per ovviare ai rincari pazzi dell’estate, si è scelto di muoversi in anticipo. Così già nei primi tre mesi del 2023 gli italiani avevano effettuato il 70% in più di ricerche per soggiorni estivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Non solo, quest’anno complice è lo smart working. Con esso aumentano i soggiorni lunghi in località del Sud Italia e delle isole, tra questi molto più apprezzati i luoghi non troppo in vista. Airbnb ha, dunque, selezionato le località più cool e, soprattutto, più convenienti per i viaggiatori che vogliono passare qualche settimana di ferie al caldo.

Vacanza smart working: la nuova frontiera dei viaggi low cost

Secondo l’indagine messa a punto dalla piattaforma guidata da Brian Chesky, Airbnb, questa estate le mete più ambite dai viaggiatori italiani per una vacanza a basso costo risultano essere il Sud Italia e le Isole. Ma dove è possibile alloggiare spendendo meno di 100 euro a notte?

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Vacanza smart working, la nuova frontiera dei viaggi low cost. Come funziona – free.it

Sulla piattaforma digitale si potrà prenotare in uno degli alloggi disponibili nelle mete preferite dai vacanzieri. Tra questi c’è la Puglia con Ugento, Carovigno. La Sardegna con Tertenia, Sant’Antioco e Badesi. Ma non solo, anche Vico Equese e Salerno in Campania. E questa è solo la punta dell’iceberg. Infatti, tra le destinazioni più ricercate per questo tipo di viaggi ci sono, come riporta La Repubblica:

  • Cervia;
  • Forte dei Marmi;
  • San Felice Circeo;
  • Milano;
  • Riccione;
  • Anzio;
  • Viareggio;
  • New York;
  • Cesenatico;
  • Barcellona.

Giacomo Trovato, country manager Airbnb Italia, ha spiegato al quotidiana: “È interessante osservare i flussi turistici degli italiani in questo momento: c’è sempre più voglia di viaggiare e di instaurare relazioni. Non solo, la richiesta di alloggi su Airbnb è in crescita ma si nota che l’evoluzione nel modo di viaggiare iniziata gli anni scorsi non si è fermata. I nostri connazionali soggiornano più a lungo rispetto al passato, cercano opzioni convenienti ed esplorano nuove destinazioni”.

Poi con i lavoratori in smart working, si allungano i soggiorni estivi degli italiani. Basti pensare che nel primo trimestre del 2023 le notti prenotate dagli italiani per soggiorni estivi superiori ai 28 giorni sono aumentate del 30% rispetto all’anno scorso. A confermare che i lavoratori italiani apprezzano il mix fra vacanza e lavoro. La motivazione è che questa nuova “strategia” consente di spendere il tempo libero in contesti diversi da quelli quotidiani avendo esperienze di vita diverse.

L’aumento del turismo diffuso. Sempre più richiesti luoghi “soft”

La riscoperta del turismo diffuso continua la sua ascesa. Viaggi e strutture immerse nella natura, lontane dal caos delle città metropolitane, dal caldo afoso e dallo smog. Dall’inizio dell’anno e per i primi tre mesi, per esempio, più di un quarto dei soggiorni prenotati è stato proprio per vacanze in zone rurali.

Come riporta la Repubblica, le prenotazioni per questa tipologia di soggiorni sono cresciute di oltre il 50% nel 2023. Inoltre, le famiglie ricercano sempre di più l’aiuto degli host (ovvero i gestori degli alloggi) per i propri soggiorni.

Ed è proprio grazie a questa nuova tipologia di prenotazione che gli host l’anno precedente hanno guadagnato un reddito extra utile per mantenere le proprie famiglie. Gli host italiani, rispetto ai gestori stranieri, risulterebbero secondo i dati di Airbnb, ottimi padroni di casa, con valutazioni eccellenti dai loro ospiti: con l’80% di recensioni a 5 stelle.

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