Tentato golpe in Russia, Putin alle corde: perchè vacilla. Le possibili conseguenze

La situazione in Russia non è delle migliori e dopo il tentativo di colpi di Stato di Prigozhin è il momento della resa dei conti: come l’ha presa Vladimir Putin e cosa potrebbe accadere a Mosca.

A distanza di ore dal tentato colpo di Stato di Yevgeny Prigozhin, capo del Gruppo Wagner, la vicenda accaduta di recente in Russia rischia di minare le certezze del presidente Vladimir Putin.

Putin Russia
Putin e la novità che riguarda la Russia e il tentato golpe di Prigozhin (ANSA)

C’è mancato veramente poco, questione di circa 250-300 chilometri, per dare spazio ad una possibile guerra civile che avrebbe certamente avuto delle conseguenze ben peggiori.

La vicenda

Gli esperti non parlano della fine immediata di Putin, ma certamente di un tracollo importante e dalle conseguenze impreviste e tutte ancora da decifrare. Sulla vicenda diverse personalità della politica internazionale e non solo hanno parlato del tentativo di golpe, ribadendo ancora una volta come tutto ciò non possa essere equiparato ad una farsa, anzi.

Molti avrebbe parlato di una confusione nelle stanze importanti, quelle dove si fanno le scelte per il Paese, senza contare un evidente ingranaggio inceppato sul fronte della catena di comando. La reazione tardiva di Mosca, con tanto di paura di possibile arrivo della Wagner nella capitale russa, è l’emblema di una ossatura politica non più così solida e ferma, specialmente se paragonata a quella degli anni precedenti.

Prigozhin Russia
Prigozhin, iniziato il ritiro del gruppo Wagner da Bakhmut (ANSA)

E proprio l’Istituto per gli studi sulla guerra ha ribadito come il Cremlino stai subendo “un equilibrio sempre più instabile“. Anche la chiamata di Putin ad Alexander Lukashenko, attuale presidente della Bielorussia, sarebbe diventata l’emblema di un disagio evidente da parte dello Zar.

Si tratta di una sistemazione di corto respiro, non di una soluzione a lungo termine  e la ribellione ha portato alla luce gravi debolezze del Cremlino e del ministero della Difesa“, spiega l’Istituto per lo studio sulla guerra. C’è anche chi pensa però che dietro tutto questo ci sia un vero e proprio teatrino. A spiegarlo è Ilya Ponomarev, ex deputato russo della Duma che si trova attualmente in Ucraina.

Prigozhin e Putin erano d’accordo dall’inizio, si conoscono da tanto tempo e hanno reciproca fiducia. Putin voleva spaventare l’élite russa e quella internazionale, facendo vedere che non è lui l’alternativa peggiore e il pulsante delle armi nucleari potrebbe finire in mano a un orco come il capo di Wagner“, ribadisce Ponomarev.

Cosa accadrà adesso al Gruppo Wagner

Resta ancora tutto da definire, in primis se Putin decidere o meno cosa fare con il Gruppo Wagner. Sul caso è intervenuto anche Phillips O’Brien, professore di Studi Strategici presso l’Università di St. Andrews, esperto che si è soffermato sul futuro dei mercenari, protagonisti in un modo o nell’altro delle ultime vicende di natura bellica e politica della Russia. “Non sappiamo se i mercenari seguiranno Prigozhin in Bielorussia o quanti invece saranno costretti a firmare contratti con le forze armate“, commenta O’Brien.

Sergei Shoigu
Shoigu è il ministro della Difesa russo, politica russa in subbuglio (ANSA)

Altro problema è invece legato a Sergei Shoigu, attuale ministro della Difesa russo, uno dei possibili obiettivi di Prigozhin sotto tutti i punti di vista.

Attualmente il pericolo epurazioni non ci sarebbe, ma l’Isw parla di effetti del golpe non realizzato a partire da prossime settimane/mesi. “Putin è un’anatra zoppa, è incredibile che i Wagner siano quasi arrivati a Mosca“, ha spiegato Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis).

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