È il momento dei bonus, ad Aprile c’è il rinnovo degli incentivi: dal sostegno per l’auto allo psicologo. Tutte le possibilità.
Tornano i bonus e i sostegni. Dopo Pasqua ricomincia la trafila per ottenere gli incentivi della bella stagione: dal bonus carburante che va da 150 a 200 euro a seconda se i motivi sono di commercio o semplicemente turistici. La differenza è sottile: chi usa i mezzi per lavoro ha diritto a maggiorazioni che chi adopera la macchina per fare semplicemente degli spostamenti extra non può avere.
Ecco la differenza nella distribuzione. Il carburante resta un rebus con alti e bassi da fronteggiare. Sicuro invece il bonus psicologo che va di pari passo insieme a quello dell’istruzione: all’asilo specialmente i contributi non cessano, gli indennizzi sono calcolati anche nel nuovo Assegno Unico.
Bonus auto e psicologo, guida agli incentivi
Il vero problema restano le possibilità di iscrizione: gli asili pubblici hanno liste d’attesa interminabili. Comunque il bonus asilo prevede circa 250 euro mentre quello psicologo, per i più grandi principalmente, arriva a 500. Tutte queste cose è possibile richiederle online con una modulistica specifica presente sul sito della Regione: il Lazio, nella fattispecie, registra il numero più alto di richieste. Come anche Milano.
Più morigerati al sud, evidentemente si è ancora restii ad affidarsi a uno specialista, ma non è solo questione di territorio. La figura dello psicologo spaventa molti per retaggi precedenti che non hanno sempre aiutato. Un professionista, invece, può aiutare. In particolare in giovane età perchè gli adolescenti stanno vivendo un periodo di transizione piuttosto impegnativo. Tra pandemia, guerre e precarietà.
Un trittico di sensazioni che non giova a chiunque, ma sui giovani – spesso dimenticati – grava ancor di più. Ecco perché gli incentivi della manovra di Bilancio vanno assecondati e colti come un’occasione irripetibile. Anche se poi i cicli tornano a riproporsi: saperli cogliere al volo è il solo segreto possibile per prendere le misure e non restare schiacciati dalla congiuntura. L’unica variabile che non guarda i Governi, ma prende di mira le situazioni: quelle più gravi sono in prima linea. Cambiano le priorità, ma non le esigenze.
