Juventus, continuano i rilevamenti sull’inchiesta Prisma: diversi documenti all’attenzione degli inquirenti. Cos’è la “carta Mandragora”.
Juventus, proseguono le indagini congiunte della Procura di Torino con la collaborazione della FIGC. L’inchiesta Prisma è a uno snodo cruciale. Il prossimo 27 marzo la fase più calda del processo con i primi riscontri, nel frattempo aumentano i possibili elementi probatori. Dati e numeri con cui fare i conti. In principio era la carta Ronaldo, che attestava come lo stipendio al giocatore risultava alterato per difetto. Una parte veniva regolarmente dichiarata, mentre la restante era elargita sotto altre forme.
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Lo stesso si verificherebbe per Dybala, che dichiara alla Guardia di Finanza come i giocatori fossero a conoscenza che la rinuncia ad alcune mensilità sarebbe stata nient’altro che uno specchietto per le allodole. Ufficialmente i tesserati stavano rinunciando a tre mensilità, nei fatti ne perdevano solo una: numeri contraffatti, fatture modificate e plusvalenze fittizie. Veniamo, dunque, alla carta Mandragora: le basi sono molto simili al carteggio non ufficiale che sarebbe emerso dalle perquisizioni negli studi legali, ma cambia la natura dell’affare. Il calciatore, nel 2018, arriva a Torino.
Juventus, plusvalenze nel mirino: la carta Mandragora potrebbe compromettere i bianconeri
Due anni dopo viene acquistato per 20 milioni dall’Udinese – con una plusvalenza di 13 milioni e 700mila euro – per poi essere ricomprato dopo l’infortunio a 10 milioni più 6 di bonus restando in prestito ai friulani. A conti fatti un obbligo di riscatto mascherato che avrebbe – secondo le ricostruzioni dell’agente di Mandragora e il calciatore stesso, insieme a Stefano Campoccia (Vice Presidente dell’Udinese) e Maurizio Lombardo – permesso di coprire un debito di 26 milioni nel rilascio di bilancio 2019.
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Un intreccio degno del miglior thriller finanziario. Resta da verificare tutto il resto: ovvero la fitta rete di contatti che avrebbe permesso simili manovre in questi anni. Motivo in più per cui a fine marzo ci sarà tanto da chiarire: i dettagli non rassicurano la nuova società bianconera che, comunque, prepara il proprio asset difensivo. La ricostruzione delle prospettive giudiziarie non fa altro che alimentare dubbi: i bianconeri – nelle prossime settimane – dovranno ricercare qualche certezza. Prima che a fornirgliele sia qualcun altro.