Maltrattamenti durati anni, madre e figlie costretti a tutto per colpa di un uomo: qual è la decisione del giudice dopo la vicenda accaduta in famiglia. La sentenza non lascia dubbi.
Numerosi episodi analizzati durante le fasi del processo, con tanto di racconto di madre/moglie e di tre delle quattro figlie della coppia. La vicenda parte diversi anni fa e analizza un aspetto della vicenda raccontata dalle protagoniste.
A carico dell’uomo pendevano accuse gravissime, la sentenza non ha lasciato più alcun dubbio. Il padre delle quattro figlie, nonché marito della donna, è stato condannato: era già in carcere, ora però è arrivata la decisione definitiva dei giudici.
Un uomo di 43 anni è stato condannato a 20 anni di carcere con l’accusa di aver maltrattato le quattro figlie e la moglie. Nello specifico, infatti, l’uomo avrebbe abusato della donna, costringendo al contempo una delle ragazze a mangiare per terra, ma l’esperienza terribile non finisce qui.
L’uomo avrebbe minacciato con le mani sul collo una delle figlie, all’altra con disabilità l’avrebbe costretta a farsi dare la pensione. Tutto sarebbe circostanziato dal 2003 al 2021, all’epoca la moglie aveva poco più di 20 anni, le figlie erano invece piccole. L’indagine condotta dal pubblico ministero Giovanni Tarzia avrebbe fatto emerge un quadro terribile sulla vicenda. A carico dell’uomo pendevano le accuse di violenza sessuale, maltrattamenti ed estorsione.
L’uomo si trova in carcere da dicembre 2021 ed è stato di recente interrogato durante una delle ultime udienze. Hanno partecipato al processo tre delle figlie e la moglie che hanno testimoniato e raccontato quanto sarebbe accodato durante la convivenza vissuta fra Napoli e Milano.
La sentenza dei giudici ha invece condannato l’uomo, alla luce della fuga della donna, insieme alle figlie, avvenuta ad agosto 2021. Si erano trasferite in un’altra città con l’intenzione di fuggire da anni di abusi e soprusi di ogni genere.
Il tribunale ha intanto condannato a 20 anni di reclusione l’uomo con le accuse di maltrattamenti aggravati e violenza sessuale ai danni della moglie, estorsione invece per aver utilizzato la pensione della figlia disabile senza alcuna autorizzazione, nonché utilizzato indebitamente una carta di credito della famiglia.
La richiesta della procura era di 16 anni e mezzo, la sentenza è andata oltre. Disposto anche un risarcimento danni, in seguito alla condanna, per una cifra che oscilla fra i 10 e i 40mila euro. A pena conclusa, inoltre, disposta un altro anno di misura di sorveglianza.
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