Multe e tasse, come funziona la tregua fiscale sugli arretrati: cosa è possibile non pagare

Multe e tasse al vaglio con la nuova Legge di Bilancio. Il provvedimento è già in essere, ma dai prossimi mesi cambieranno alcuni aspetti.

Legge di Bilancio, è in essere il provvedimento tanto discusso nei mesi scorsi. La volontà è quella di agevolare – se possibile – la situazione di quelli che un tempo erano considerati cattivi pagatori. Chi ha multe o debiti arretrati in seguito a qualche tassa o ad alcune cartelle esattoriali arretrate.

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Agenzia delle entrate, nuovi parametri in riscossione (ANSA)

Proprio gli arretrati sembrano essere il problema: un dubbio che ha attanagliato il Governo per mesi. La situazione è complessa perchè chiama in causa un altro aspetto fondante come quello dell’evasione fiscale: secondo le opposizioni una pace fiscale potrebbe agevolare i grandi evasori.

Multe e tasse, cosa cambia sugli arretrati: i nuovi parametri

Giorgia Meloni fa muro e procede. Il sentiero è tracciato: secondo l’Esecutivo non esiste correlazione tra pace fiscale ed evasione. Dalle parole ai fatti: cosa potrebbe cambiare nei prossimi mesi. In primis chi ha pagamenti arretrati può mettersi in pari diluendo il debito con multe e tasse attraverso una dilazione del pagamento. Gli arretrati si possono pagare a rate. Inoltre chi dimostra di volersi mettere in pari riceverà anche uno “sconto di pena”. Ovvero la cifra dovuta potrebbe diminuire. A seconda dei casi, naturalmente. La volontà è chiara: agevolare chi è disponibile ad appianare le divergenze fiscali.

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Svolta sulle riscossioni (ANSA)

Cosa cambia nella praticità di ogni giorno: le cartelle esattoriali, multe e tasse fino a mille euro, oltre un certo periodo, vengono stralciate. Scaturisce una sorta di prescrizione che serve ad arginare i casi più semplici, per tutto il resto si procede con una divisione graduale degli utili. A seconda del debito presente si concorderanno diverse modalità di pagamento e altrettanti possibili scaglioni.

In tal modo l’elargizione non dovrebbe essere un problema, ma un’occasione di resa nell’incertezza della congiuntura odierna. Meloni si dice soddisfatta, il provvedimento – rispetto alla Legge di Bilancio – resta sotto esame. A marzo i primi riscontri. Dopo 100 giorni di Governo, si attendono le prime risposte che potrebbero arrivare proprio sul piano fiscale.

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