L’indignazione del papà di Giuliano De Seta morto in fabbrica | “I soldi non ci interessano, vogliamo la verità”

A distanza di tre mesi dall’incidente dello stagista morto in fabbrica durante l’alternanza scuola-lavoro, parla il papà di Giuliano De Seta. “Non ci interessano i soldi dell’indennizzo. Vogliamo la verità”

La tragica scomparsa di Giuliano De Seta è avvenuta tre mesi fa. Il giovane stava svolgendo l’alternanza scuola-lavoro come stagista in una fabbrica quando, improvvisamente, muore schiacciato da un blocco di acciaio caduto inavvertitamente.

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L’indignazione del papà di Giuliano De Seta morto in fabbrica (Ansa)

A distanza di qualche mese dalla dipartita del giovane, l‘Inail fa sapere che alla famiglia della vittima non aspetta alcun risarcimento. Ne parla il padre di Giuliano, Enzo De Seta che, intervistato da la Repubblica, racconta la sua verità.

“Del risarcimento danni non ci interessa, noi vogliamo solo sapere cos’è successo a nostro figlio. In tre mesi dalla tragedia non abbiamo chiesto nemmeno una volta al nostro avvocato Luca Sprezzola l’aspetto economico per la morte di Giuliano. Sapevamo che non ci spettava il risarcimento dell’Inail ma, appunto, non ce ne importa niente. Il dramma che stiamo vivendo non è misurabile”.

Le parole di indignazione del papà di Giuliano De Seta morto in fabbrica: “Vogliamo la verità sull’incidente”

Giuliano De Seta è morto mentre stava svolgendo uno stage in una fabbrica durante l’alternanza scuola-lavoro. Dall’incidente sul posto di lavoro avvenuto tre mesi fa l’Inail fa sapere che ai familiari non spetterà nessun indennizzo. Ma dalla notizia, il padre del giovane, Enzo De Seta, ribadisce che non importano i soldi. Quello che vuole è sapere la verità sulla morte del figlio.

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Giuliano De Seta dopo la morte l’indignazione del papà (Ansa)

Gli accertamenti sulla dinamica della tragedia sono in corso. Nel frattempo, come papà Enzo ha dichiarato a la Repubblica: “Il prossimo 10 marzo ci sarà l‘incidente probatorio, con la perizia dinamica. Sono al vaglio due dinamiche possibili di come può essere caduta la lastra d’acciaio”. Secondo quanto testimoniato da un operaio presente al momento dell’incidente: “Il blocco d’acciaio sarebbe caduto ma ci sono delle incongruenze. Quindi ora farà fede la superperizia dinamica che sarà pronta a marzo”.

Dopo la tragedia, il padre della vittima parla della vita familiare senza il figlio Giuliano. “Non abbiamo vita sociale, non abbiamo festeggiato il Natale. L’unica uscita è stata con un’associazione che ha voluto ricordare Giuliano”. E alla domanda del cronista sul titolare dell’azienda in cui Giuliano stava svolgendo lo stage, Luca Brugnerotto, amico della famiglia De Seta, Enzo dice: “Eravamo amici e lo siamo ancora. Non c’è odio nel nostro cuore. Non lo consideriamo la causa della morte di nostro figlio. Nessuno vuole attribuire la colpa a nessuno. Vogliamo solo sapere cosa è successo, perché al momento non riusciamo a darci una spiegazione. E non si può vivere con un punto interrogativo del genere”.

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