Pitbull, azzanna la proprietaria | Le gravissime conseguenze dell’aggressione

Una donna è rimasta vittima di una terrificante aggressione da parte del suo pitbull. Nonostante le fasi della concitazione la 30enne è riuscita a chiedere aiuto. Giunti sul posto, i soccorsi l’hanno trovata in condizioni tragiche. Ecco cosa è successo.

Un giorno di festa come tutti gli altri si è trasformato in un terribile episodio vissuto in equilibrio tra la vita e la morte. Protagonista della vicenda è stata una 30enne di Pofi, paese in provincia di Frosinone.

30enne aggredita dal suo pitbull
30enne aggredita dal suo pitbull – Free.it Fb

La donna è stata improvvisamente aggredita dal pitbull di sua proprietà, versando subito dopo in condizioni gravissime. Adesso rischia l’amputazione di un braccio. L’animale andrà invece, con tutta probabilità, incontro alla soppressione.

Donna aggredita dal suo pitbull: la ricostruzione dei fatti

Intorno all’ora di pranzo del 6 gennaio 2023, una 30enne del frusinate è stata ridotta in gravissime condizione dal suo cane. Anche se non si conoscono ancora le ragioni del comportamento dell’animale, la vittima è riuscita a farsi sentire dai vicini, che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Una volta sul posto, il personale del 118 ha trovato la donna in condizioni dispetare.

Si è reso necessario il soccorso in eliambulanza in codice rosso verso l’ospedale policlinico Tor Vergata di Roma. Sono adesso in corso le operazioni del personale medico per tentare di salvare l’arto della malcapitata, che non è in pericolo di vita. L’animale ha infatti azzannato la sua padrona alle braccia.

30enne aggredita dal suo pitbull
30enne aggredita dal suo pitbull – Free.it Px

Cane azzanna la sua padrona: a cosa va incontro l’animale

Oltre agli operatori del soccorso, sul luogo dell’aggressione sono giunti anche i carabinieri. I militari dell’Arma stanno indagando per fare chiarezza sulla vicenda e per accertare la pericolosità del pitbull. Non si esclude che il molosso possa andare incontro alla soppressione, evitando così eventuali e futuri casi come quello verificatosi oggi. A stabilirlo saranno i servizi veterinari che, in caso di “comprovata pericolosità”, disporranno il placet per dare seguito all’eutanasia del cane o alla detenzione dello stesso in strutture adeguate.

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