Qatar-gate, Dastoli a Free.it | “Bruxelles collabora alle indagini. Serve commissione d’inchiesta”

L’inchiesta Qatar di Bruxelles sull’associazione a delinquere che avrebbe corrotto esponenti dell’Europarlamento per avere un atteggiamento accomodante verso il Qatar sta scuotendo forte il parlamento europeo. Cosa sta succedendo? E quali sono le conseguenze? Lo spiega a Free.it Pier il Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME) Virgilio Dastoli. 

Il giudice istruttore Michel Claise che sta seguendo l’inchiesta sembra avere dei punti fermi e una salda inchiesta su cui basarsi. Eva Kaili, orami ex presidente del Parlamento avrebbe incassato molti soldi dal Qatar, così come anche Panzeri. In totale, ha confermato 4 dei 6 arresti eseguiti in Belgio.

Inchiesta Qatar
Inchiesta Qatar, europeista Dastoli a Free.it | “Parlamento Ue collabora. Serve commissione d’inchiesta per…”

Cosa ne pensa di quanto successo a Bruxelles?

“Se ci sono dei fatti criminali devono essere accertati e condannati nella maniera più esemplare possibile. Noi ci basiamo sul principio della presunzione di innocenza, però i dati che emergono fanno capire che c’è stato un tentativo di corruzione molto grave. Io però, alla luce dei fatti, non sono d’accordo con chi dice che è stata corrotta la democrazia europea. La cosa è limitata e ci troviamo di fronte a tre casi di corruzione e di un intero parlamento che non si è lasciato corrompere.”

Dastoli poi prosegue: “Se uno va a leggere la risoluzione del 24 novembre 2022, si vedrà che contiene una serie molto lunga di attacchi e critiche al Qatar. Quindi se c’è stato un tentativo di corruzione, non è andato a buon fine. Non so qual era lo scopo che si voleva raggiungere facendo questa azione criminosa di lobbyng. Se lo scopo era quello di convincere il parlamento a essere più malleabili contro il Qatar, non è stato minimamente raggiunto. Poi, naturalmente, ci sono molte domande da farci. A cosa mirava questa iniziativa. Tra l’altro che è partita molto tempo fa già al tempo in cui il Qatar era solo candidato. Da una parte bisogna condanna senza se e senza ma persone che hanno messo in discussione il loro ruolo istituzionale per soldi e lobbyng politica. Dall’altra parte, però, l’immagine che emerge sulla stampa è di un parlamento dove vige la corruzione. E non è così. Questa è la cosa che va da sottolineare”.

Di tutta questa attività di lobby non c’era nessun sentore?

“La procura federale belga sta indagando da cinque mesi e nessuno si era reso conto che c’’era in corso questa situazione. Bisognerà capire anche da chi o da cosa è partita l’indagine della procura. Non è stato sicuramente l’intervento della vicepresidente greca Eva Kaili di novembre, quando ha difeso il Qatar. Perché l’inchiesta è iniziata prima. Quindi, qual è la fonte che ha spinto la procura a fare una grande indagine penale? E’ una domanda che tutti si fanno e che verrà presto verrà esaudita.

Quanto questa inchiesta danneggerà reputazione fiducia nel parlamento?

“Purtroppo, in questi giorni è già iniziato il processo mediatico che coinvolge tutto il parlamento. Quindi è evidente che c’è un danno grave all’immagine delle istituzioni europee. Ora si tratta di lavorare per far capire alcune cose. Intanto, c’è da dire che il mondo della politica europea ha reagito con grande rapidità e determinazione.”

Inchiesta Qatar-Europarlamento, Dastoli a Free.it | “Reazioni immediata delle istituzioni europee”

“Roberta Metzola ha sospeso la Kaili in meno di 24 ore. Panzeri è stato sospeso subito da articolo 1 e le istituzioni stesse hanno chiesto alla procura di indagare a fondo. La Metzola ha subito collaborato con gli investigatori e questo è importante. E’ stata una reazione immediata, anche il sindacato europeo ha subito detto di essere totalmente all’oscuro della vicenda.”

Inchiesta Qatar
Inchiesta Qatar, europeista Dastoli a Free.it | “Reazioni immediata delle istituzioni europee”

Cosa deve fare ora il parlamento?

“Staremo a vedere. Credo, tuttavia, che la vicenda del Qatar gate debba permettere di lanciare un forte allarme non solo sulla presenza dei corrotti ma sull’azione dei corruttori. E cioè delle lobbies che agiscono da paesi al di fuori dell’Unione europea sapendo che la regolamentazione e la trasparenza sulle lobbies europee deve essere rafforzata e completata con un accordo interistituzionale. Ma che non c’è nessuna regola e nessune misura per impedire l’azione e le ingerenze di lobbies extra-europee. Il Movimento europeo chiede, infine, al Parlamento europeo di creare una commissione di inchiesta sul Qatar gate a partire dalla lista di denunce e di condanne contenute nella risoluzione del 24 novembre 2022.

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