Sparatoria Roma, chi è il killer Claudio Campiti | Arma presa oggi al poligono: su Facebook simboli nazifascismo

La sparatoria avvenuta a Roma nel quartiere Fidene vede l’azione omicida di Claudio Campiti: i dettagli sull’uomo autore della strage durante una riunione. 

Sono tre al momento le vittime della sparatoria avvenuta nella periferia romana. Uccise  tre donne davanti ad un bar al termine di una riunione di condominio. Fermato Claudio Campiti, uomo accusato di quanto avvenuto, ma ci sarebbero anche altri feriti gravi.

Abitazione Claudio Campiti
Claudio Campiti e la sua abitazione

La sparatoria del quartiere Fidene di Roma è avvenuta durante la mattinata di domenica 11 dicembre 2022. Sull’uomo emergono nuovi dettagli che arrivano direttamente dai social network.

Sparatoria Roma, chi è il killer | Il profilo di Claudio Campiti

Il profilo social di Claudio Campiti, l’uomo fermato a Roma, è pieno di medaglie con fascio littorio e il motto fascista “Molti nemici tanto onore“. Presenti dei soldatini con immagini di Benito Mussolini e Adolf Hitler, senza dimenticare tutto il resto. L’uomo aveva chiesto il porto d’armi, non ricevendo però le necessarie autorizzazioni. I carabinieri del luogo in cui viveva avevano rifiutato la richiesta, parlando delle liti in atto con il Consorzio Valle Verde di Roma.

Campiti abitazione
L’abitazione di Claudio Campiti, uomo accusato della strage avvenuta in un quartiere di Roma

Durante la mattinata di domenica 11 dicembre 2022, invece, l’uomo di 57 anni ha prelevato una pistola al poligono di tiro di Tor di Quinto, uccidendo almeno tre donne e ferendo altre quattro persone. La strage è avvenuta durante una riunione del Consorzio. L’uomo sarebbe giunto al poligono, facendosi consegnare una pistola Glock semiautomatica, per poi allontanarsi e raggiungere via Monte Giberto. Esplosi numerosi colpi che hanno causato ferite mortali. La Procura di Roma lavora intanto per ricostruire quanto accaduto.

Claudio Campiti, la testimonianza e quel post del 2021

Il 57enne fermato a Roma sarebbe l’autore della morte di tre donne e del ferimento di altre quattro persone. “Era conosciuto da tutti, era un consorziato e in passato aveva fatto minacce verbali. È entrato e ha sparato contro il consiglio di amministrazione del consorzio. L’arma si è inceppata ad un certo punto ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala”, ha detto una testimone ancora sconvolta dopo l’episodio.

Il 2 novembre 2021, invece, lo stesso Campiti dedicò al Consorzio Valle Verde un post con la scritta “Benvenuti all’inferno, qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso, denunciare è tempo perso, so’ tutti ladri“. Tantissima accuse agli altri appartenenti al consorzio, con tanto di messaggi poco equivoci, della serie “mi stanno tenendo senza pubblica illuminazione, si sa al buio si vede meno e si può sparare in tranquillità“.

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