Piquè-Barcellona, favola al capolinea: i motivi dell’addio – VIDEO

Piquè-Barcellona, il difensore allenta la corda ed elimina ogni problema: addio al calcio e arrivederci, forse, ai catalani. Gli scenari.

Troppo facile adesso parlare bene del campione, enfatizzare l’uomo, ricordare i numeri: Gerard Piquè è stato il Barcellona per tanti anni. Da sabato, quando giocherà l’ultima gara con i catalani – di fronte l’Almeira – non lo sarà più. Se in molti si aspettano fazzoletti e capelli strappati, probabilmente, hanno fatto male i conti. Alla luce di questo ritiro (con conseguente addio al calcio) c’è molto altro.

Piqué Shakira
Piquè, addio al Barcellona (ANSA)

In primis, forse, la convinzione che nessuno soffrirà più del dovuto – restando all’interno dello spogliatoio Blaugrana – dell’assenza dello spagnolo. Il difensore si ritira dopo ben 615 partite giocate, alla “veneranda” età di 35 anni dopo aver vinto tutto il possibile: 3 Coppe dei Campioni, 8 campionati spagnoli e 7 Coppe del Re. Giusto per fare qualche numero. 52, invece, sono i gol. Un patrimonio che andava salvaguardato. Magari, però, Piquè saluta per la stessa ragione: la salvaguardia della salute e della stabilità.

Piquè-Barcellona, le prime frizioni

Tutto inizia poco prima dell’estate scorsa, quando Piquè inizia ad accusare i primi problemi con Shakira. Litigate e nervosismo iniziano a farsi largo nella vita del campione: una strada sempre più stretta che gli offusca il senno. Non riesce a ragionare con lucidità: litiga, s’infuria, diventa insofferente. La prima relazione extraconiugale apre la stura a un rapporto  coniugale verso il proprio epilogo.

Piqué Shakira
Gerard Piqué e i problemi con Shakira, spunta una novità

Shakira legge i messaggi: i sospetti crescono, l’investigatore privato conferma. È la fine, separazione netta, inevitabile e densa di amarezze. Shakira non si aspettava un colpo del genere. Promette che gliela farà pagare. Nel frattempo il Barcellona assiste alla rottura, vigila: il club non si pronuncia fino a quando il difensore non si fa trovare più volte in pessimo stato nelle discoteche spagnole.

La frattura con Laporta

Laporta non ci sta. Prima lo ammonisce verbalmente: “Piquè deve stare attento, quello che fa con la moglie sono problemi suoi, ma se si fa trovare in pessimo stato agli allenamenti – commenta il Patron – diventano anche affari nostri”. L’immagine del Barcellona non si negozia: Piquè, infatti, nemmeno ci prova a trattare. Sa di aver indispettito i vertici e cambia atteggiamento. Ormai, però, è troppo tardi.

Barcellona Laporta
Barcellona pensa al dopo Piquè (ANSA)

Come se non bastasse, il carico da undici a fine settembre: vuole comprare una parte importanti delle azioni del club. Il Barcellona, cioè Laporta, chiude anche a questo: “Non è possibile – dichiara ufficialmente il Presidente dei catalani – perchè è ancora un nostro tesserato”. Laporta fa leva sulla questione conflitto di interessi, ma dietro c’è ben altro. La società non si fida più di Piquè: non a caso è finito ai margini del progetto Xavi.

Il difensore se n’è accorto e ha preferito fare un passo indietro. Il Barcellona ringrazia, anche con un post celebrativo, ma le lacrime per il centrale – dalle parti del Camp Nou – sono finite da un pezzo. Ultima scorribanda contro l’Almeira, poi, Piquè apparterrà ai ricordi. Almeno lì una lacrimuccia, forse, scapperà: la sua, per questa strada senza uscita che ha dovuto ineludibilmente imboccare.

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