Guerra Ucraina, pugno duro di Putin contro i disertori | Atteso esito Referendum

In Ucraina, nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk, nel Donbass, e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson, tutte occupate dai russi, continuano i referendum di adesione alla federazione russa. Una consultazione non riconosciuta dalla maggioranza della comunità internazionale. Intanto il presidente russo Vladimir Putin alza il tiro e inasprisce pesantemente le pene per i disertori.

Il voto indetto dalla Russia nei territori ucraini occupati continuerà fino al 27 settembre. “I referendum – ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrovsono basati su una richiesta del governo locale, le condizioni sono state pubblicate e dopo questi referendum la Russia rispetterà l’espressione della volontà del popolo di quei territori, che da lungo tempo soffre gli abusi del regime nazista” di Kiev.

Ucraina, mano dura di Putin contro i disertori, mentre Mosca aspetta l’esito dei referendum nei territori occupati

L’isteria che abbiamo visto – ha continuato Lavrov parlando delle reazioni di Usa ed europei sui referendum –  e’ molto eloquente“. Ma la quasi totalità della comunità internazionale continua a stigmatizzare la decisione di Mosca di annettere tramite referendum, definiti dai più “farsa”, i territori occupati in Ucraina. Anche la Turchia ha comunicato che non riconoscerà l’esito del voto.

Non riteniamo corretti i tentativi di referendum unilaterale – ha detto il portavoce della presidenza turca Ibrahim Kalin, riferisce Ukrinform citando la CNN Türkpoiché non abbiamo riconosciuto il referendum in Crimea nel 2014 e il suo risultato, e la nostra posizione su tali referendum è chiara. Riconosciamo l’integrità territoriale del popolo e dello stato ucraini. Stiamo con l’Ucraina“.

Ucraina, Putin alza il tiro contro i disertori: pene più dure per chi scappa

E intanto il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che facilita l’accesso alla nazionalità russa per i cittadini stranieri che servono nell’esercito russo. Allo stesso tempo, dopo la decisione di chiamare i riservisti, ha deciso di inasprire le pene per chi diserterà.

Il presidente russo Vladimir Putin alza il tiro contro i disertori, pene più dure per chi scappa

La legge firmata da Putin prevede che stranieri arruolati nell’esercito russo possano richiedere la cittadinanza russa senza presentare un permesso di residenza, riferisce la Tass. Una procedura cui possono avere accesso stranieri che hanno sottoscritto un contratto con l’esercito russo da almeno un anno.

Ma la mossa di Putin che preoccupa di più i russi è il pacchetto di emendamenti al codice penale relativo al servizio militare e firmato nelle scorse ore. La diserzione o la mancata comparizione alla leva è punita con la reclusione da cinque a dieci anni. Coloro che si arrendono volontariamente al nemico dovranno affrontare una pena detentiva fino a dieci anni. Inoltre, 15 anni di detenzione sono previsti per la diserzione durante la mobilitazione o la legge marziale, riporta la Tass.

Un numero crescente di cittadini russi, intanto, continua a cercare di lasciare il Paese da quando il presidente Putin ha annunciato la mobilitazione di almeno 300.000 soldati mercoledì scorso. La Bbc riferisce che al confine per entrare in Georgia c’è una coda di dieci chilometri. Il corrispondente dell’emittente ha spiegato che le automobili riescono a passare il confine molto lentamente e alcuni hanno dichiarato di avere aspettato più di 20 ore per attraversare. Anche il traffico alla frontiera tra Finlandia e Russia è aumentato.

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