Caro bollette, Alessandro Nucara (Federalberghi) a Free.it | “Molti chiuderanno, disastro imprese se non si interviene subito. Il rischio è…”

Con i prezzi delle bollette che salgono, a pagare è anche il comparto alberghiero. Un’indagine condotta dal centro studi di Federalberghi, infatti, ha analizzato le bollette di 15 gestori, relative a un campione di oltre 2mila camere d’albergo. E’ emerso che i costi dell’energia elettrica, da nord a sud, hanno raggiunto il livello record di 3,8 miliardi di euro. Con un costo medio di circa 120mila euro per ciascuna struttura, di cui 4mila per l’energia elettrica e 26mila per il gas. Cosa succederà? A Free.it Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi.

La data è stata scelta. Sarà il 9 settembre la riunione straordinaria dell’Ue per discutere della situazione del costo folle dell’energia e del gas. Il problema sta mettendo in difficoltà l’Italia, ma anche al Paesi. Non a caso, anche la Germania ora concorda sull’idea avanzata molti mesi fa dal premier Draghi di fissare un tetto al prezzo. Intanto, con le bollette che lievitano, ci sono già molti alberghi che rischiano di chiudere. A Free.it Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi.

Caro bollette, Alessandro Nucara (Federalberghi)
Caro bollette, Alessandro Nucara (Federalberghi) a Free.it | “Molti chiuderanno, disastro imprese se non si interviene subito. Il rischio è…”

Cosa emerge, nel dettaglio, dall’analisi che avete realizzato?

“E’ venuto fuori che i prezzi sono quadruplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E purtroppo le stime ci dicono che nei prossimi mesi la situazione peggiorerà ancora. Il dato di fatto è che le aziende non riescono a pagare le bollette. E pensare che stavano piano piano venendo fuori dai due anni di pandemia e devastazione. Siamo ormai a 4 miliardi complessivi di bolletta. Se calcoliamo che il settore ne fattura circa 21, significa che quasi il 20% del fatturato va via per pagare i conti”.

C’è il rischio concreto di chiusure?

Ci sono due aspetti ed entrambi si manifesteranno dalla fine del mese di settembre. Da un lato, aziende che avrebbero tenuto aperto per qualche settimana in più non lo potranno fare. Perché l’albergo è una macchina complicata, quando si accende l’aria condizionata si può risparmiare qualcosa in qualche stanza vuota. Ma nella hall non la si può spegnere. Le luci vanno accese per tutti, che ci siano cento clienti o che ce ne sia uno solo.

Caro bollette, Alessandro Nucara (Federalberghi) a Free.it | “Al governo chiediamo di…”

Questo fa sì che nella coda della stagione, quella che tradizionalmente si tende a prolungare, non si potrà estendere il periodo di lavoro. Perché i costi generali sono insostenibili. Quindi, gli alberghi stagionali chiuderanno prima, questo è il primo aspetto.

Caro bollette, Alessandro Nucara (Federalberghi)
Caro bollette, Alessandro Nucara (Federalberghi) a Free.it | “Molti chiuderanno, disastro imprese se non si interviene subito. Il rischio è…”

Il secondo è che ci saranno anche alberghi annuali, che viaggiano con tassi di occupazione non elevati, che dovranno scegliere. Se accendere il riscaldamento o chiudere. Siccome non è possibile tenere i clienti al freddo, è una provocazione chiaramente, si dovrà chiudere. Qualcuno sta seriamente pensando di serrare le porte per qualche mese in inverno. Tra le richieste che avanziamo c’è anche alla cassa integrazione per i dipendenti. Perché una, due settimane vanno in ferie ma non si può coprire così un buco di tre mesi, da novembre a febbraio”.

Cosa avete chiesto al governo, anche se uscente?

“Abbiamo detto che è fondamentale fissare un tetto al prezzo del gas e dell’energia elettrica. E riconoscere un credito di imposta che compensi gli aumenti record sin qui registrati. È una misura che serve a tutte le nostre imprese, sarebbe una beffa se gli aiuti venissero riservati solo ai cosiddetti settori energivori, che già in passato hanno beneficiato degli incentivi.

È molto importante anche dare la possibilità di rateizzare le bollette, cosa che oggi viene accordata dai gestori in base a criteri discrezionali. E poi, come dicevo prima, altrettanto importante è la possibilità di far accedere alla cassa integrazione i dipendenti delle aziende che sospenderanno l’attività. Senza costi per i datori di lavoro e con un pacchetto di ore ad hoc”.

Ci sarà un nuovo governo dal 25 settembre. Siete preoccupati dal nuovo esecutivo, magari non pronto ad affrontare la crisi?

“La situazione è molto difficile sia per il governo che lascia sia per il nuovo che arriva. Chiunque saranno i prossimi ministri competenti, dovranno essere pronti a rimboccarsi le maniche. Ci aspetta un autunno inverno molto difficile. Già si paventa una recessione tecnica, con i prezzi che continueranno a crescere e le imprese che si fermano”.

Impostazioni privacy