Bambina morta di stenti in casa, colpo di scena | La madre Alessia Pifferi rivela il nome del padre di Diana

Alessia Pifferi e il caso della madre accusata di aver fatto morire di stenti la piccola Diana: le dichiarazioni della donna e i dettagli sul padre della bimba. 

Alessia Pifferi è la madre 36enne che ha confidato ai suoi avvocati chi sarebbe il padre della bimba. Si tratta di un cittadino italiano che non saprebbe però nulla della piccola. Probabilmente non avrebbe voluto confessarlo prima per non rovinare la relazione con l’attuale compagno. L’indiscrezione non fa altro che aumentare la rabbia sui social.

Alessia Pifferi madre bimba morta a Milano
Bambina morta di stenti in casa, colpo di scena | La madre Alessia Pifferi rivela il nome del padre di Diana

La donna avrebbe quindi confessato ai legali qualcosa anche sulla piccola Diana, bimba morta di stenti in casa dopo giorni di totale abbandono. La donna aveva parlato di non sapere di essere incinta, salvo poi spiegare la questione nel dettaglio. Addirittura avrebbe negato di non sapere l’identità del padre biologico della bimba morta.

Bimba morta di stenti in casa, la confessione di Alessia Pifferi

La donna è accusata dell’omicidio della piccola. Intanto ha confessato ai legali Solange Marchignoli e Luca D’Auria di conoscere l’identità del padre della piccola Diana. L’annuncio è arrivato in seguito ad un nuovo colloquio tenuto in carcere. La relazione con quest’uomo sarebbe stata “improvvisata ed estemporanea“, da qui l’impossibilità di sapere.

Alessia Pifferi madre bimba morta di stenti a Milano
Bimba morta di stenti in casa, la confessione di Alessia Pifferi (Immagine Rete)

Durante i mesi trascorsi, di conseguenza, Alessia Pifferi avrebbe provato a mantenere nascosta la gravidanza, così come il nome del padre della piccola. L’obiettivo era evitare di mettere in crisi la relazione che si stava riallacciando con un 58enne della provincia di Bergamo.

Altri dettagli

La donna avrebbe negato anche di aver somministrato tranquillanti alla bimba prima di lasciarla sul lettino di casa per circa una settimana. La terribile vicenda è accaduta nel quartiere Ponte Lambro di Milano, precisamente in via Parea. Gli accertamenti tossicologici effettuati sul biberon della piccola offriranno un quadro più chiaro.

Controlli anche per le chat scambiate dalla donna con altre persone, in modo tale da ricostruire gli ultimi mesi di vita della piccola. Al momento, infatti, non era stato possibile riuscire a trovare il padre biologico di Diana, almeno non tramite i messaggi inviati e ricevuti dalla donna. Si attende la comunicazione ufficiale di Alessia Pifferi agli inquirenti, così da procedere con un colloquio fra l’uomo e gli investigatori. Ancora sono tanti i punti oscuri sulla vicenda, nonché i dubbi da parte di chi sta indagando sulla morte della piccola Diana.

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