Il 2021 è stato un anno magico per i Maneskin sotto tutti i punti di vista, anche quello del fatturato che è lievitato rispetto al passato in maniera importante. Merito dei successi internazionali ma anche di…
Come una vera e propria azienda a tutti gli effetti, i Maneskin hanno aumentato il loro fatturato in maniera importante. Dagli spiccioli di Via Del Corso dove hanno iniziato, a i conti a molti zeri attuali.
C’è chi ha fatto i conti in tasca ai Maneskin la band rock italiana più famosa al mondo. Solo nel 2021 hanno incassato oltre 2 milioni di euro con la loro società di produzione musicale Maneskin Empire contro 20 mila del 2020. E l’utile è stato di 210 mila euro. Da quanto si apprende il loro salvo attivo sul conto corrente è di circa 3,5 milioni di euro. Ma il bello deve ancora venire, perché l’ipotesi per il 2022 è ancora più rosea per Damiano & Co.
Nell’anno ancora in corso ci saranno da capitalizzare anche una buona fetta dei successi del 2021. Parliamo di diritti, merchandising e molto altro. Quello è stato infatti l’anno del boom della band, con la vittoria a Sanremo e all’Eurovision.Con quello la band ha realizzato oltre 4 miliardi di streaming su tutte le piattaforme digitali, 6 dischi di diamante, 133 di platino, 34 d’oro e 40 milioni di copie vendute.
Non poco vero? Ma tutto questo è frutto di un’organizzazione alle spalle dei ragazzi, che funziona alla perfezione. Proprio, come dicevamo, in un’azienda.
Un’organizzazione molto snella in realtà, formata solo da due figure, il papà di Victoria e la Ibox, un’agenzia che si occupa del merchandising online. Di tutti gli altri dividenti si occupa invece Alessandro De Angelis, il padre di Victoria che è anche titolare del dominio internet “maneskin.it“. A lui, i quattro della band, hanno affidato la Maneskin Empire, la loro “cassaforte”, ovvero la società di cui hanno il 25% a testa, e nella quale confluiscono i proventi di concerti, spettacoli e diritti d’immagine.
Nel 2019, il fatturato era stato di 577mila euro. Era poi crollato a 20mila nel 2020 causa Covid e ora è balzato a 2,1 milioni. Le due voci principali sul fronte dei costi (1,8 milioni) sono i contratti relativi al merchandising e i servizi di management prestati alla società. Non ci sono dipendenti, fa tutto il signor De Angelis e lo fa gratis. Per lui, che è l’amministratore, nessun compenso.
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