Alberto Genovese, una delle vittime invalida al 40% | La durissima replica dell’avvocato della ragazza

Parte il processo a carico di Alberto Genovese: la difesa punta sul vizio di mente, l’accusa lancia l’allarme sull’episodio invalidante per una delle due giovani.

Alberto Genovese e il processo a suo carico parte con accuse molto gravi. Per l’ex imprenditore attivo nel mondo del web si aprono scenari inaspettati che potrebbero avere delle pesanti conseguenze. Le accuse sono ben circostanziate, ma la difesa controbatte e spiega cosa sarebbe accaduto.

Alberto Genovese
Alberto Genovese, una delle vittime invalida al 40% | La durissima replica dell’avvocato della ragazza

L’avvocato Luigi Liguori, professionista che difende una delle ragazze al centro della vicenda, ha parlato di conseguenze molto gravi per la vita della giovane. I danni subiti dalla ragazza, così come equiparati in danni pecuniari, ammonterebbero “a un milione e mezzo di euro“. Genovese avrebbe proposto rispettivamente 130mila euro alla 18enne e 25mila euro all’altra giovane, cifre rifiutate in entrambi i casi.

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La difesa di Alberto Genovese, ex imprenditore accusato di aver violentato due ragazze, ha parlato di un “disturbo cronico da abuso di sostanze” che avrebbe influito sulla capacità dell’uomo al momento degli episodi. La consulenza della difesa di Genovese è stata depositata durante il processo partito mercoledì 1 giugno 2022.

Alberto Genovese processo
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L’uomo è accusato di aver violentato due modelle di 18 e 23 anni con un miscuglio di cocaina e ketamina che le avrebbe rese del tutto incoscienti. Un episodio risalirebbe a una festa nel 2020 all’interno del suo attico milanese, l’altro in una villa di Ibiza. L’avvocato di una delle due ragazza ha parlato di un problema irreparabile causato alla giovane. “L’assistita è invalida permanente al 40%, ha seri problemi fisici e psicologici. Non può più fare la modella, lavoro che faceva“, dichiara il legale Luigi Liguori.

L’obiettivo della difesa

Il leagale di Alberto Genovese avrebbero invece puntano al cosiddetto vizio di mente che, se riconosciuto, ridurrebbe la pena in caso di condanna. Il giudice per le udienze preliminari Chiara Valori ha parlato della richiesta di processo con rito abbreviato per Genovese che vorrebbe dire sconto di un terzo della pena.

Ciò sarebbe conseguenza anche della documentazione da depositare. Pronte relazioni mediche, da parte della difesa, per evidenziare dipendenza da droghe e sostanze alcoliche. Spetterà ora al giudice valutare l’effettiva capacità di intendere e di volere dell’uomo proprio “all’epoca dei fatti“. Secondo la relazione dei giudici di parte, nello specifico Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori, sarebbe stata riportata la “capacità di intendere e di volere al momento dei fatti quantomeno grandemente scemata“.

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