Abramovich, mossa a sorpresa per aiutare l’Ucraina: c’è di mezzo il Chelsea | La decisione complica la cessione dei Blues

La vendita del Chelsea va per le lunghe. A complicare il passaggio di proprietà una richiesta del suo futuro ex proprietario, Roman Abramovich.

A rimanere in lizza per rilevare il club tre cordate. Una ha deciso di tirarsi indietro.

Il propietario del Chelsea Roman Abramovic

A rinunciare all’aquisto del club londinese la famiglia Ricketts. I contendenti adesso pronti a diventare in nuovi proprietari del Chelsea sono Stephen Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics (NBA) e proprietario dell’Atalanta, un gruppo capitanato da Todd Boehly, co-proprietario dei Los Angeles Dodgers, e Martin Broughton, ex presidente di Liverpool e British Airways, che si è assicurato potrebbe avere l’appoggio di Lewis Hamilton e Serena Williams.

Tre contendenti di primo livello che però dovranno superare un altro ostacolo. Pur essendo arrivati nella lista finale dei possibili acquirenti per avere il diritto di acquistare il Chelsea dovranno spendere molto di più.

Abramovich alza la posta, il proprietario del Chelsea chiede di più per vendere. Ecco il motivo

Proprio cosí Romand Abramovich ha deciso di alzare la posta. Il proprietario russo, costretto a vendere a causa delle sanzioni contro gli oligarchi russi vicini al presidente Vladimir Putin, ha deciso di aumentare il prezzo di vendita.

Una decisione arrivata per una causa nobile. Secondo Sky Sports UK, Abramovich avrebbe chiesto 3 miliardi di dollari, con un aumentato di prezzo di circa 590 milioni di euro. Il rialzo, secondo i bene informati, sarebbe per beneficenza. Dal ricavato della vendita, infatti, saranno sottratti 1,2 miliardi che saranno devoluti ad alcuni enti e fondazioni che si occupano delle vittime della guerra in Ucraina.

Lo stesso Abramovich nelle settimane scorse era stato tra i protagonisti dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina andati in scena in Turchia.

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