Guerra Ucraina, la caduta di Chernobyl: allarme radiazioni | Soldati russi ammalati: sintomi acuti da contaminazione nucleare

Guerra Ucraina, i militari russi stanno abbandonando Chernobyl. Le truppe di Mosca avevano conquistato la centrale nucleare durante i primi giorni di conflitto, alla fine di febbraio.

Le Forze Armate di Mosca stanno abbandonando il sito nucleare di Chernobyl e si stanno dirigendo in Bielorussia. Sette bus carichi di soldati in condizioni gravissime. Presentano “sintomi acuti da esposizione a materiale radioattivo”, riferisce il membro dell’Agenzia ucraina per la zona rossa Yaroslav Yemelyanenko.

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Ucraina, la caduta di Chernobyl: allarme radiazioni | Soldati russi ammalati: sintomi acuti da contaminazione nucleare

La caduta di Chernobyl preoccupa la comunità internazionale. Il rischio che gli standard di sicurezza all’interno della centrale, e delle aree limitrofe, possano essere compromessi, è alto. Fonti del Pentagono riferiscono che non è dato sapere se le truppe che stanno abbandonando la zona si stiano ritirando o riposizionando. “Non possiamo ancora dire se ne siano andati tutti”, conferma un funzionario. Ciò che è certo è che alcuni militari sono stati portati in un ospedale bielorusso specializzato nel trattamento di malattie scatenate dall’esposizione a radiazioni atomiche, in quanto presenterebbero sintomi acuti da contaminazione nucleare.

Ucraina, a Chernobyl militari russi scavano trincee nella foresta rossa: esposti a radiazioni nucleari

La centrale nucleare di Chernobyl è circondata dalla “foresta rossa”, chiamata così poiché a causa delle radiazioni assorbite nell’esplosione del reattore della centrale la punta degli alberi divenne rossa. Una zona considerata off limits, tanto che neanche i lavoratori della centrale nucleare possono accedervi.

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Chernobyl, militari russi scavano trincee nella foresta rossa: esposti a radiazioni nucleari

I militari russi, stando a quanto riferiscono alcuni lavoratori del sito, avrebbero attraversato e occupato l’area della centrale. Non avevano alcun equipaggiamento anti-radiazioni, nessuna protezione, e avrebbero addirittura scavato trincee nella “foresta rossa”. Un autentico suicidio, secondo coloro che conoscono la zona.

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Se la vicenda dovesse essere confermata, osserva Kim Willsher sul Guardian, mostrerebbe un livello di inconsapevolezza dei pericoli della “zona di esclusione” stupefacente, o la volontà criminale di Mosca di mandare allo sbaraglio i propri uomini in un’area pericolosissima, dopo l’esplosione del reattore 4 del 26 aprile 1986. “Le attività delle forze di occupazione russe rischiano di far esplodere di munizioni e arrecare danni al sarcofago della struttura“, aveva denunciato lo Stato maggiore della forze armate ucraine. Uno scenario da incubo, i soldati russi alla guida dei camion si muovevano nella foresta rossa, altamente contaminata, alzando nuvole di polvere. Ora un territorio in cui vivono centinaia di migliaia di europei è a rischio contaminazione.

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