Omicidio Sarah Scazzi, Sabrina Misseri vuole uscire dal carcere | La risposta della Cassazione

L’omicidio di Sarah Scazzi e nuovi dettagli su Sabrina Misseri: cosa ha deciso la Corte di Cassazione dopo la richiesta della 34enne.

Sabrina Misseri è rinchiusa nel carcere di Taranto e ha chiesto di recente di poter ottenere un permesso premio per uscire dalla casa circondariale. La Cassazione si è pronunciata e ha comunicato ai legali della diretta interessata quanto deciso dopo la richiesta.

Sabrina Misseri
Omicidio Sarah Scazzi, Sabrina Misseri vuole uscire dal carcere | La risposta della Cassazione

La giovane si trova da tempo in carcere dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi. La 15enne venne ritrovata in un pozzo nelle campagne di Avetrana il 26 agosto 2010. Adesso è invece spuntata la richiesta di un permesso premio.

Sabrina Misseri chiede il permesso premio, cosa ha deciso il giudice

La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta formulata e avanzata dai legali di Sabrina Misseri. La 34enne aveva chiesto un permesso premio per uscire dal carcere di Taranto, ma tutto questo è stato respinto.

Sabrina Misseri
Misseri chiede permesso premio, cosa ha deciso il giudice

Non avendo ammesso di aver compiuto il delitto, secondo quanto riportato dalla magistratura, Sabrina Misseri non avrebbe mostrato “una rivisitazione critica del suo comportamento deviante pregresso“. Di fatto i giudici avrebbero quindi evidenziato una pericolosità sociale, proprio per non aver ammesso il delitto, tale da non poter permettere alla 34enne di lasciare il carcere. Questa è la decisione dei giudici dopo aver analizzato la richiesta dei legali della donna.

Misseri e la scelta della Cassazione, la versione della difesa della 34enne

La Cassazione ha motivato la decisione presa, la difesa di Sabrina Misseri parla invece di non aver tenuto conto del percorso penitenziario della 34enne. Avrebbe così prevalso il rifiuto di ammettere “responsabilità dell’omicidio per il quale è stata condannata” all’ergastolo.

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Intanto i legali della donna in carcere hanno parlato di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo, nonché “intendono proporre istanza di revisione della condanna“, commentano gli avvocati della 34enne. Secondo la difesa, infatti, sarebbe legittimo negare eventuali responsabilità, così come non poter collegare questo fattore per rigettare il permesso premio. L’obiettivo della donna che non ha confessato il delitto, dichiarandosi sempre innocente, era quello di lasciare temporaneamente il carcere. Misseri avrebbe cercato di far leva sui “comportamenti impeccabili” in qualità di detenuta della casa circondariale di Taranto.

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