Omicidio Cerciello, la difesa di Hjorth lo protegge e attacca: “Lo avete giudicato…”

Nuovi dettagli sull’omicidio di Mario Cerciello Rega: le parole dell’avvocato che difende Gabriel Natale Hjorth nel processo per la morte del carabiniere.

Il legale di Gabriel Natale Hjorth, ragazzo americano accusato del delitto del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha parlato della sentenza di primo grado relativa al delitto commesso il 26 luglio 2019 a Roma.

Omicidio Cerciello Rega Roma
Omicidio Cerciello, la difesa di Hjorth: “Lo avete giudicato…” (Immagine Rete)

La sentenza di primo grado è errata, nella ricostruzione del fatto e del reato. Di Gabriel Natale Hjorth si è scelto di mostrare solo la parte che poteva confortare l’idea di una vita e una condotta criminale“, ha dichiarato l’avvocato Francesco Petrelli. Il ragazzo è imputato nel processo d’Appello per la morte del carabiniere avvenuta vicino un hotel in zona Prati.

Omicidio Cerciello, la versione della difesa di Hjorth

Lo stesso avvocato ha scelto di parlare del proprio assistito, lanciando un messaggio alla giustiziai italiana. “Gabriel non è un balordo come l’ha definito il sostituto procuratore generale. Stiamo parlando di un giovane con studi regolari che ha ottenuto bei voti. Adesso si è iscritto a un corso universitario“, continua l’avvocato.

Omicidio Cerciello Rega
Omicidio Cerciello, la versione della difesa di Hjorth (Immagine Rete)

Hjorth è accusato di aver ucciso il vicebrigadiere insieme a Lee Elder Finnegan. La difesa del giovane punta ad analizzare diversi aspetti al centro delle indagini da parte della magistratura. “Se analizziamo le foto trovate nel suo cellulare, Natale è andato nel deserto californiano e ha utilizzato un’arma. Nel suo telefonino si trovano immagini di dollari, armi, droghe. Sono foto tipiche della cultura e del mondo trap, ma tutto questo non vuol dire che sia un criminale“, ha ribadito l’avvocato di Gabriel Natale Hjorth.

Omicidio vicebrigadiere a Roma, altri dettagli

Lo scorso 10 febbraio per Lee Elder Finnegan è stata chiesta la condanna all’ergastolo, durante il processo di Appello, in quanto ritenuto esecutore materiale delle coltellate inferte al carabiniere. Per quanto riguarda invece Gabriel Natale Hjorth la richiesta è di 24 anni.

Proprio il caso di Natale potrebbe avere delle conseguenze diverse, non essendo l’esecutore materiale del delitto. Fatto che sta per entrambi la sentenza di primo grado li ha condannati all’ergastolo, ma il legale di Hjorth avrebbe già dichiarato di non volersi fermare qui.

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Con la sentenza di primo grado entrambi sarebbero stati ritenuti responsabili dell’omicidio e ciò va a prescindere da chi avrebbe colpito il vicebrigadiere Cerciello Rega. Il sostituto procuratore generale Saveriano avrebbe sottolineato la complicità nel delitto, così come l’incontro finito in tragedia.

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