Omicidio Iannello, gravi accuse per la la moglie: “Mi sono solo difesa”

La ricostruzione della moglie di Iannello non la scagiona dall’omicidio. Vediamo cos’ha deciso il tribunale di Milano.

I carabinieri  presenti in via Amantea
I Carabinieri in via Amantea 3 dopo un accoltellamento (WebSource)

A Milano la situazione è degenerata per via di un litigio coniugale che ha portato all’uccisione dell’uomo. Ci troviamo a Baggio, dove il commesso Roberto Iannello è stato trovato morto dopo aver avuto una colluttazione con la moglie, Lucia Finetti. Recentemente, è arrivato il giudizio del Pm, che ha condannato la donna per omicidio volontario aggravato.

La donna ha dato le sue spiegazioni, che non hanno, però, convinto il giudice locale. Infatti, dopo che lei ha affermato di esser stata attaccata con un coltello da cucina, per poi toglierlo dalle mani del marito, ha avuto di contro l’incredulità del Pm Francesca Gentilini. In particolare, quest’ultimo, ha affermato che la donna ha portato l’arma del delitto da casa imputandole, quindi, l’omicidio premeditato.

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Le parole della moglie di Iannello dopo l’omicidio

I Carabinieri seguono il caso Iannello
I Carabinieri sul posto dell’omicidio Iannello (WebSource)

L’avvocato della donna, Luca Spizzico, ha affermato che lei non ricordava nulla dell’accaduto. “Se l’ho fatto è stato soltanto per difendermi dalle accuse di matrice economica”, ha affermato la coniuge. Parole che non hanno convinto l’accusa, visto che è stata arrestata nell’immediato e che le è stato imputato l’omicidio volontario aggravato. “Mi sono solo difesa dall’aggressione di mio marito”, ha confessato Lucia Finetti.

Sembra che l’uomo avesse comunicato all’ormai ex moglie di volerle dare l’ultima lezione di guida. Lei aveva la patente, ma aveva perso l’abitudine a guidare. Il tutto è avvenuto nella zona di Baggio, dove il commesso è stato ritrovato morto dentro la sua auto, una Seat Marbella, in via Amantea 3.

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