Smart working, come cambia senza proroga dello stato d’emergenza: ecco le novità

Smart working, tutte le novità sul lavoro agile senza la proroga dello stato d’emergenza. Ecco le novità dopo il 31 marzo 2022.

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Smart working, come cambia senza proroga dello stato d’emergenza: ecco le novità

E’ notizia degli ultimi giorni, il Governo punta a non prorogare lo stato d’emergenza oltre il termine del 31 marzo 2022. “Confido che ci siano le condizioni per prendere questa decisione”, ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Così, anche la regolamentazione dello smart working è destinata a subire delle modifiche da qui a qualche mese.

Almeno nella forma in cui l’abbiamo conosciuto in questi due anni di pandemia. La legge, infatti, stabilisce che, una volta archiviato lo stato d’emergenza dovuto al Covid, tornerà ad essere necessaria la stipula di un accordo individuale tra lavoratore e impresa. Più in generale, verranno a mancare i presupposti per per uno smart working su larga scala e nella maggior parte dei casi si tornerà a lavorare in presenza.

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Smart working, l’accordo individuale tra lavoratore e impresa

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Smart working, l’accordo individuale tra lavoratore e impresa

La legge prevede che non ci siano obblighi per la scelta del luogo di lavoro e dell’orario. Le ore complessive rimarranno quelle previste dal contratto ma sarà possibile programmare la giornata in funzione degli obiettivi. Non saranno previsti straordinari, in più sarà possibile stabilire nell’accordo che il lavoro agile possa essere svolto con pc e dispositivi del lavoratore (a differenza di quanto previsto per la Pubblica Amministrazione).

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Per promuovere la contrattazione aziendale, le parti sociali auspicano la previsione di incentivi per i datori di lavoro che stipulano accordi con il Sindacato sul lavoro da casa in un’ottica di pari opportunità e di sostenibilità ambientale e sociale. Ad oggi sono 13 i contratti nazionali di categoria ad aver normato il lavoro agile.

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