Manganelli sugli studenti alle manifestazioni di Torino. Giovanissimi protestavano contro l’alternanza scuola-lavoro in seguito alla scomparsa di Lorenzo Parelli, morto in fabbrica a Udine l’ultimo giorno di stage. Le dichiarazioni del Ministro Lamorgese.
Negli occhi ancora le immagini di giovanissimi studenti manganellati a Torino. Manifestazione di protesta contro l’alternanza scuola-lavoro, in memoria di Lorenzo Parelli, morto in fabbrica a Udine nel suo ultimo giorno di stage. Prosegue la polemica, Forze di Polizia sotto accusa. In loro soccorso corre il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Deve essere sempre garantito il diritto di manifestare e di esprimere il disagio sociale. Compreso quello dei tanti giovani e degli studenti che legittimamente intendono far sentire la loro voce”, spiega Lamorgese.
“Purtroppo alcune manifestazioni – prosegue – sono state infiltrate da gruppi che cercavano disordini“, precisa il Ministro. D’ora in poi, quindi, sarà necessario adoperarsi “per evitare nuovi disordini. Scongiurando che le legittime proteste possano essere strumentalizzate da chi intende alimentare violenze e attacchi contro le Forze di Polizia“, conclude.
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Studenti manganellati a Torino, le reazioni del mondo politico
Manifestazioni studentesche che hanno suscitato la reazione di diverse forze politiche: “Non è mai una bella cosa prendere le manganellate, è capitato anche a me al G8. Penso che si debba chiarire quegli episodi“, le parole del Ministro del Lavoro Andrea Orlando. “Sono cose che non devono ripetersi – prosegue Orlando – è un fatto bello che questa generazione si faccia carica di una vicenda come quella del giovane operaio morto a Udine“, conclude.
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Anche la Deputata Pd Chiara Gribaudo ha chiesto al Ministro Lamorgese di riferire in aula. Serve maggiore chiarezza, soprattutto in relazione alla gestione di future situazioni analoghe: “Vogliamo sapere se la Ministra ritiene proporzionato l’uso delle cariche di alleggerimento e della forza repressiva da parte delle Forze dell’Ordine nei confronti di studenti evidentemente disarmati“, conclude.
