Monica Vitti, il ricordo della stampa estera | FOTO

I giornali e i siti di tutto il mondo esaltano Monica Vitti, scomparsa all’età di 90 anni. Per tutti è stata la “regina del cinema italiano”.

La pagina di People dedicata alla scomparsa di Monica Vitti

Monica Vitti, regina del cinema italiano, muore a 90 anni“, ha scritto il New York Times. “Sensuale e cerebrale al tempo stesso, ha lasciato il segno sulla scena internazionale negli anni ’60, quando registi visionari come Michelangelo Antonioni stavano cambiando il panorama cinematografico“, evidenzia il quotidiano americano. Per il Washington Post se ne è andata “un’attrice multiforme, simbolo del fascino italiano“, che “si è assicurata un posto durevole nel cinema d’autore come musa di Michelangelo Antonioni per poi di ridefinirsi come vivace attrice di commedia“.

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In Gran Bretagna il quotidiano The Guardian di Londra aggiunge: “Monica Vitti, regina del cinema italiano, muore a 90 anni. La Vitti ha raggiunto la fama internazionale nel dramma di Michelangelo Antonioni ‘L’Avventura’ nel 1960“.  Sulla stessa lunghezza d’onda anche la BBC “Regina del cinema italiano“, che ha recitato “in una serie di film italiani di riferimento negli anni ’60“.

Anche in Francia, Spagna e Germania i media hanno dedicato ampio spazio alla scomparsa di Monica Vitti

Anche il NY Post ha dedicato un lungo articolo alla scomparsa della diva italiana

Oltralpe Le Monde definisce Monica Vitti “la musa di Antonioni” e “simbolo visivo degli anni ’60” e a “un’icona dei film sull’incomunicabilità e l’alienazione“, mentre  per il quotidiano francese Le Figarola musa di Antonioni ha incarnato l’eroina di un movimento intellettuale negli anni ’60, prima di andare a deliziarsi con la commedia

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In Germania Der Spiegel saluta “un’icona della cinematografia italiana ed europea, legata all’innovatore Michelangelo Antonioni, che in seguito ha entusiasmato il grande pubblico con le commedie“.

Non poteva mancare un ritratto di Monica Vitti da parte della CNN

Infine in Spagna El Pais parla di Monica Vitti come “l’antidiva del cinema italiano: è stata la musa di Michelangelo Antonioni, ma ha anche affiancato Alberto Sordi, un’interprete capace di muoversi tra la tragedia e la commedia in egual misura, e persino di diventare un’icona di stile grazie alla sua personalità e alla sua potente immagine. Diventare un punto di riferimento per la donna italiana emancipata e liberata“.

 

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