Covid oggi, bollettino Italia: 77.696 nuovi casi e 352 morti. Positività al 15%

Il Ministero della Salute ha diramato il consueto bollettino con i dati Covid in Italia oggi 24 gennaio 2022. Il punto sui nuovi casi di contagio, le terapie intensive, i decessi e il tasso di positività. L’aggiornamento. 

Bollettino Italia, oggi 24 gennaio

Gli effetti della variante Omicron e Delta, la curva del contagio Covid in Italia è in discesa. Come ogni giorno il Ministero della Salute aggiorna i dati della pandemia nel nostro Paese. Oggi ci sono 77.696 i nuovi casi e 352 morti. Tasso di positività al 15%. Sono 1.685 le terapie intensive, lo stesso numero di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 101. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.862, ovvero 235 in più rispetto a ieri.

Ci sono buone notizie: si sta andando in discesa“, queste le confortanti parole del generale Figliuolo parlando della pandemia, a margine della visita nel centro vaccinale del Portello. “Sembra che siamo arrivati al plateau della curva per ciò che riguarda l’Omicron, e si sta andando in discesa. Speriamo che questo sia il trend consolidato. Negli ultimi due giorni anche in Lombardia il numero degli ingressi in ospedale è inferiore al numero dei dimessi. Questo fa ben sperare“.

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Covid oggi, gli aggiornamenti sulla pandemia

Bollettino Italia, oggi 24 gennaio. I dati

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Pregliasco: quarta dose insostenibile

La quarta dose sarebbe insostenibile” a dirlo il virologo Fabrizio Pregliasco all’Adnkronos, sull’ipotesi di un ulteriore booster allo scadere dei 4 mesi dalla terza dose. “Per ora -ha continuato – è un discorso teorico, ma io credo che non sarà fattibile. Poi dovremo attendere l’opinione dell’Ema e cosa dicono i dati israeliani, ma a mio avviso non è facilmente sostenibile dal punto di vista organizzativo, economico e dell’accettazione da parte della popolazione”. Il dato pi importante riferito dal virologo è quello che riguarda i risultati. “Non si ottiene granché, un incremento dei titoli anticorpali ma il risultato clinico, stando ai primi dati che arrivano da Israele non è così importante“.

 

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