Omicidio Saman, lo zio nega di averla uccisa: “Sono stato incastrato”

Proseguono le indagini sulla scomparsa di Saman Abbas e adesso sarebbero emersi nuovi dettagli in merito alla giovane di cui non si saprebbe ormai nulla da diverso tempo: lo zio intanto ha rilasciato alcune dichiarazioni agli inquirenti. 

Omicidio Saman Abbas
Omicidio Saman, lo zio nega di averla uccisa: “Sono stato incastrato” (Immagine Rete)

Saman Abbas è la ragazza pakistana di 18 anni scomparsa da Novellara da aprile 2021. Suo zio Danish Hansnain avrebbe sostenuto di essere stato “incastrato“, ma non avrebbe fatto nomi. Il 34enne ha parlato davanti al giudice per le indagini preliminari Luca Ramponi per oltre due ore. Il coinvolgimento dell’uomo è stato al centro della discussione dopo l’interrogatorio di garanzia che si è svolto in videoconferenza dal carcere di Reggio Emilia.

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L’uomo si trova in Italia dallo scorso 20 gennaio, giorno in cui è giunto dopo l’autorizzazione per l’estradizione dalla Francia. Secondo quanto riportato dagli inquirenti l’uomo sarebbe l’esecutore materiale dell’omicidio di Saman Abbas, con la presunta complicità di altri due cugini e dei genitori della ragazza: a loro carico pendono le accuse di omicidio. Intanto Hansain avrebbe sempre negato qualsiasi responsabilità, anche l’ipotesi del delitto della nipote.

Saman Abbas, indagini in corso sul caso della giovane scomparsa

Saman Abbas
Saman Abbas, indagini in corso sul caso della giovane scomparsa (Immagine Rete)

Della ragazza non si hanno notizie dal 30 aprile 2021 dopo che la giovane Saman Abbas avrebbe deciso di rifiutare un matrimonio combinato. L’uomo ha risposto a tutte le domande, anche a quella del video che lo immortala con pala e piede di porco insieme ai cugini. Gli investigatori ipotizzano che in quella circostanza l’uomo possa aver scavato una buca, ma Hasnain si difende e giustifica l’evento con “dei lavori da fare nell’orto“.

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Il 34enne avrebbe inoltre dichiarato che le dichiarazioni del fratello della ragazza scomparsa sarebbero avvenute perché “spaventato e condizionato dal padre Shabbar. Ciò è anche in considerazione di un potenziale vantaggio di natura economica che deriverebbe dalla sua condanna“, si legge nelle dichiarazioni riportate dall’Ansa.

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