E’ morta l’imprenditrice Maria Chiara Gavioli: è stata la ex di Allegri

L’imprenditrice di Treviso Maria Chiara Gavioli è stata trovata morta nella sua abitazione. Stroncata da morte naturale sostiene il medico legale. Aveva 47 anni e lascia due figli. 

L’imprenditrice Maria Chiara Gavioli, morta per arresto cardiaco

È stata trovata morta dalla sua colf, nella villa di Mogliano. Maria Chiara Gavioli, imprenditrice di 47 anni ed ex compagna dell’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. La donna è stata probabilmente stroncata da un infarto improvviso, che le ha impedito di chiamare i soccorsi. Oltre che per i gossip legati al tecnico juventino, la donna era entrata agli onori delle cronache a causa delle indagini che l’avevano coinvolta insieme al fratello Stefano.

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Chi conosceva la donna sostiene che sul fronte della salute le sue condizioni non andavano bene già da tempo. Maria Chiara Gavioli era considerata una imprenditrice forte e dell’alta società trevigiana, che frequentava i salotti buoni. Ma da un po’ di mesi era sparita. Chi riusciva ad avvicinarla pare aver notato una magrezza evidente, la descrivono molto triste.

Con Massimiliano Allegri era stata una storia giovanile

Massimiliano Allegri è stato il compagno dell’imprenditrice Maria Chiara Gavioli quando era calciatore

Con Max Allegri la storia era già finita da tempo. Risaliva a quando l’allenatore era ancora un giocatore di calcio e non un top tra i tecnici mondiali.

La colf che ha trovato il corpo di Maria Grazia Gavioli ha subito notato alcune confezioni di farmaci accanto all’imprenditrice morta. Al momento dai controlli del medico legale sembra che la donna sia stata colpita da arresto cardiocircolatorio. Il medico chiamato dai carabinieri di Mogliano ha subito parlato di “morte naturale” e ha già restituito il corpo alla famiglia. La donna lascia due figli.

Maria Chiara Gavioli era stata indagata 10 anni fa nel fallimento della Enerambiente, società del fratello Stefano che si occupava della raccolta e del trasporto dei rifiuti a Napoli tra il 2010 e il 2011. L’imprenditrice, accusata di bancarotta per distrazione era finita in carcere per qualche settimana “Ero nel Cda a mia insaputa. Non ero nemmeno a conoscenza dell’esistenza di Enerambiente”, aveva detto al giudice per le indagini preliminari. La donna era anche accusata di possedere anche un quantitativo di denaro non giustificato. Accuse respinte sostenendo che quei soldi derivavano dalla sua attività giovanile come modella e da prestiti dei genitori.

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Il processo è andato avanti ancora nel giugno 2021, con una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della Gavioli e altre venti persone accusate di bancarotta fraudolenta, passivo di 106 milioni di euro. Soldi che sarebbero stati usati per spese personali e per coprire debiti diffusi di altre società.

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