Novak Djokovic, rischio nuovi guai per una falsa dichiarazione

Novak Djokovic rischia nuovi guai. In attesa che il ministro degli esteri australiano si pronunci definitivamente sul visto del tennista, prima negato e poi riconcesso da un giudice, il numero uno al mondo adesso potrebbe anche andare incontro fino a 12 mesi di carcere per aver dichiarato il falso in un modulo di immigrazione.

Si complica la posizione di Novak Djokovic con l’immigrazione australiana

Novak Djokovic prima di entrare in Australia avrebbe dichiarato di non aver viaggiato nei 14 giorni precedenti al suo arrivo. Foto e video, invece, lo mostrano in Spagna e Serbia. Questa nuova informazione potrebbe potenzialmente danneggiare il suo caso, con il ministro degli esteri australiano in procinto di decidere se cancellare definitivamente il suo visto, con conseguente esclusione dagli Australian Open.

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Ma la falsa dichiarazione complicherebbe di molto la sua posizione. Secondo il Sun, fornire “informazioni false o fuorvianti” è un “reato grave” e, se condannato, potrebbe portare a una pena detentiva fino a 12 mesi.

Novak Djokovic, secondo alcuni media, non avrebbe avuto il Covid negli ultimi sei mesi

La falsa dichiarazione all’immigrazione del numero uno potrebbe costargli fino a 12 mesi di carcere

Djokovic è stato filmato mentre giocava a tennis per le strade di Belgrado il 25 dicembre. Foto e video lo mostrano inoltre mentre si allena in Spagna all’inizio di gennaio. Djokovic, che in passato si è espresso contro il vaccino contro il COVID, inizialmente ha ricevuto il permesso di giocare agli Australian Open con un’esenzione, che si ritiene sia basata sul fatto che abbia avuto il COVID negli ultimi sei mesi.

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Il suo certificato di positività del 16 dicembre, secondo Der Spiegel, darebbe esiti contraddittori: la scansione del Qr code del documento, metterebbe in dubbio che sia stato effettivamente contagiato. La saga continua, in attesa che lunedì inizi il primo Open dell’anno.

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