Quarantena, il Sottosegretario Costa a Free.it, “Accorciare i tempi? Sì, ma ecco come distinguere…”

L’emergenza Covid sta mettendo a dura prova l’Italia in questi giorni. Tra l’aumento dei contagi, le file infinite per i tamponi e le migliaia e migliaia di persone in quarantena. E’ in corso la riunione del Ministero della Salute con il cts per rivedere le regole della quarantena e affrontare l’ondata di Omicron. Free.it è riuscito a parlare con Andrea Costa, Sottosegretario di Stato alla Salute ed esponente di Noi con l’Italia.

Quarantena, il Sottosegretario Costa ha detto a Free.it, “Accorciare i tempi? Si ma ecco come distinguere…”

Da pochi minuti è iniziato il tavolo del cts per discutere dell’epidemia di Covid e della variante Omicron. I contagi stanno aumentando di giorno in giorno e cresce anche il numero delle persone in quarantena. Si sta discutendo proprio di rivedere le regole per adattarle alla nuova situazione sanitaria. Free.it è riuscita a parlare con Andrea Costa, Sottosegretario di Stato alla Salute ed esponente di Noi con l’Italia.

Numeri alla mano, siete preoccupati per la situazione epidemica?

E’ indubbio che il numero dei contagi cresca quotidianamente, ma possiamo osservare come l’incremento sia lineare e non esponenziale. Rispetto all’anno scorso non vi è, infatti, la medesima pressione sugli ospedali. Al momento, la curva epidemica è sotto controllo. Questa è la dimostrazione concreta dell’efficacia dei vaccini. Più persone che contraggono il virus ma con conseguenze meno gravi”.

Siete preoccupati per gli ospedali?

“Le evidenze scientifiche ci mostrano come la possibilità di finire in terapia intensiva o morire sia più bassa nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino. L’80% dei ricoverati non ha ancora aderito alla campagna vaccinale. I dati, dunque, vanno letti bene. Occorre fare una distinzione tra ricoverati e contagiati. Basti pensare che i primi, ad oggi, sono quasi un terzo in meno di un anno fa. E’ chiaro, infine, che l’incremento importante dei contagi è dato anche dal fatto che facciamo quasi sei volte in più di tamponi”.

Si stima che a Milano ci siano 75mila persone a casa, cosa deciderete sui tempi di quarantena?

“E’ in corso una riflessione con la comunità scientifica sulla questione, come ha annunciato anche il Commissario straordinario Figliuolo. Il Cts è convocato per oggi e in base all’andamento della curva epidemiologica, credo si potrà pronunciare sull’eventuale accorciamento dei tempi di quarantena. Nel nostro Paese abbiamo cittadini vaccinati con due dosi, cittadini che hanno già ricevuto la dose di richiamo e cittadini che non si sono sottoposti ad alcuna vaccinazione anti-covid. In base alla situazione attuale, una differenziazione va fatta. Ritengo ragionevole, dunque, prevedere, almeno per chi ha il booster una quarantena inferiore ai sette giorni attualmente previsti”.

Continuerà la corsa ai tamponi e c’è carenza di mascherine ffp2, c’è un piano per questo aspetto?

Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno incontrando gli italiani in questi ultimi giorni, ma abbiamo avuto dimostrazione del fatto che il sistema abbia tenuto, anche grazie al supporto fondamentale delle farmacie. Sulle mascherine FFP2 occorrerà fare una seria riflessione. Come per i tamponi, ci sarà bisogno di calmierarne i prezzi. Anche perché, visto l’obbligo, le dovranno usare anche coloro che sono vaccinati e che hanno mostrato senso di responsabilità nei confronti della comunità”.

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Quali sono le previsioni del governo?

“Sicuramente proseguire con la campagna vaccinale e la somministrazione della terza dose, che come dimostrano le  evidenze scientifiche, aumenta la protezione dal virus anche per quanto riguarda il contagio. Il metodo utilizzato sarà sempre quello basato sulla gradualità delle iniziative in riferimento all’evolversi del quadro pandemico, cercando – come fatto fino ad ora – di anticipare le conseguenze più estreme”.

C’è chi chiede misure più rigide, se la situazione dovesse peggiorare è in programma una nuova stretta?

“Le misure e gli strumenti previsti dal Governo si stanno dimostrando efficaci e sufficienti, a tal punto che vengono presi a modello dagli altri Paesi europei dove la situazione è meno favorevole. La nostra priorità è quella di garantire la permanenza delle aperture delle attività economiche, visti i numerosi sacrifici di imprese e famiglie e l’impegno della stragrande maggioranza degli italiani a sottoporsi alla vaccinazione”.

 

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