Lazio, Layvin Kurzawa idea per la difesa: in grado di spaziare sugli esterni, il calciatore del PSG è un tarlo dell’allenatore biancoceleste.
Lotito pensa al mercato. Dopo le feste la priorità è rimettersi in carreggiata attraverso qualche colpo ben piazzato: la classifica (ancora) non è un problema. Il Sarrismo ha dimostrato che può vivere fasi alterne, ma soprattutto ha bisogno di interpreti specifici che sappiano valorizzare quei dettami di gioco in grado di essere benzina per le soddisfazioni biancocelesti.
La risalita in campionato passa da qualche innesto, l’obiettivo resta l’Europa che conta: quella arrivata con mister Inzaghi che, attualmente, ha dimostrato quanto quello alla Lazio non sia stato solo un ‘apprendistato’ ma un vero e proprio percorso di maturazione. Quello che i biancocelesti vogliono intraprendere con i possibili nuovi innesti: il primo si chiama Layvin Kurzawa. Terzino classe 1992 in forza al PSG. La Serie A la conosce bene perchè, non molto tempo fa, il Milan aveva mostrato un interesse piuttosto concreto: lui era il nome in pole per sostituire Ricardo Rodriguez.
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Il difensore è duttile, sveglio, capace di spaziare in più zone del campo. Soprattutto dalla difesa può adattarsi anche a esterno di centrocampo con tendenza ad accentrarsi per cercare la profondità: quello che piace a Sarri, un raccordo perenne tra la fase offensiva e quella di contenimento.
Motivo per cui Leonardo ha fatto carte false per tenerlo a Parco dei Principi. Adesso, però, la situazione è diversa: ci siamo quasi. Il trasferimento nella Capitale, sponda biancoceleste, si può fare. Basta limare qualcosina fra domanda e offerta. Un ragazzo, una storia: percorso il suo fatto di gavetta e affermazione non solo in Ligue 1, ma la particolarità sta nel nome.
Il 29enne, infatti, ha origini polacche e guadalupensi segno che ha vissuto le culture diverse fra natali di padre e madre in grado di fornirgli approcci diversi anche rispetto al calcio: una sorta di talento cosmopolita in grado di approcciare a questo sport in maniera totalitaria. Senza risparmiarsi. Per convincere Sarri non poteva esserci miglior prerogativa: la tecnica viene sempre dopo la volontà. Non solo nel Sarrismo.
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