Mafia, arrestato Gioacchino Gammino. Era tra i latitanti più pericolosi

Importante arresto in Spagna. Fermato oggi dalle forze dell’ordine uno dei latitanti di mafia più pericolosi, Gioacchino Gammino era ricercato dal 2014 con un mandato di arresto europeo.

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Mafia, arrestato Gioacchino Gammino. Era tra i latitanti più pericolosi

Un’operazione congiunta della Direzione Investigativa Antimafia e dell’Udyco, parte della polizia spagnola, ha portato nel pomeriggio odierno all’arresto di Gioacchino Gammino. Si tratta di un pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Gammino è stato fermato a Galapagar, comune appartenente alla comunità autonoma di Madrid.

Gammino, nato nel 1960, era inserito nell’Elenco dei Latitanti Pericolosi del Ministero dell’Interno. L’uomo è membro della famiglia degli “Ingaglio” di Campobello di Licata (Agrigento). Il suo gruppo criminale negli anni ’90 si rese protagonista di una sanguinosa guerra di mafia con Cosa Nostra. Una guerra costata 200 omicidi, commessi da entrambe le parti.

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Mafia, fermato Gioacchino Gammino. La sua storia criminale

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La cattura di Gammino arriva al termine di un’attività di indagine durata circa 2 anni, coordinata dal Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido. Sull’uomo era attivo un mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio 2014 dalla procura agrigentina. La prima volta in carcere per Gammino risale al 1984, arrestato nel procedimento “Abbate+76”, che sfociò nel primo maxi-processo a Cosa Nostra a Palermo.

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Gammino è stato successivamente colpito da un’ordinanza di arresto con l’accusa di associazione di tipo mafioso. Ordinanza emessa in relazione all’omicidio di Giovanni Smiraglia e Salvatore Curto. Divenuto latitante, venne catturato a Barcellona e poi estradato in Italia. Evase dal carcere di Rebibbia, a Roma, il 26 giugno 2002 mentre nel penitenziario romano erano in corso le riprese di un film. Al momento, Gammino si trova al quartier generale dell’Udyco. Nei prossimi giorni è prevista la sua consegna alle autorità italiane.

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