Braccianti, Palazzotto a Free.it “La legge anti-caporalato del 2016 non basta. Vi spiego perché…”

Ancora una tragedia tra le baracche dei ghetti della Puglia. A morire sono stati due fratelli di 4 e 2 anni di nazionalità bulgara. Dormivano e sono rimasti bruciati nel rogo, provocato probabilmente da una stufetta. In Puglia il sistema di sfruttamento e caporalato è ormai noto. In settimana c’è stato anche un blitz di Carabinieri che ha portato a degli arresti. Per fare un analisi della situazione le parole Erasmo Palazzotto, parlamentare della Camera dei Deputati, in ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it

Sul tema dei braccianti, Palazzotto ha detto a Free.it che la legge del 2016 non basta

Due fratellini di nazionalità bulgara sono morti questa mattina nell’incendio di due baracche. E’ avvenuto in un campo nomadi di Stornara, a pochi km da Foggia. E’ l’ennesima tragedia che si consuma nei ghetti dove sono costretti a vivere i braccianti sfruttati nei campi agricoli della Puglia. All’inizio della settimana c’è stato l’ennesimo blitz anti-caporalato coordinato dalla Procura della Repubblica di Foggia. In manette sono finite cinque persone. Nei guai anche la moglie del prefetto di Mattinata, dal 2019 capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione al Ministero dell’Interno. Per fare un analisi della situazione le parole di Erasmo Palazzotto, parlamentare della Camera dei Deputati, in ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it

Ancora una tragedia, ancora morti tra i braccianti… 

“La verità è solo una: la mancata inclusione e integrazione produce dei mostri. Perché poi alla fine produce condizioni di degrado tali che possono portare alla morte di due bambini. Che sono tra l’altro solo le ultime vittime di un elenco troppo lungo. La mancanza di politiche sociali produce un potenziale di sfruttamento da parte reti della criminalità organizzata o comunque anche di sfruttamento lavorativo. Adesso l’indagine di qualche giorno fa è appena iniziata e io non emetto sentenze nei confronti di nessuno. Però, in generale, il caporalato è un fenomeno che affonda le sue radici nella condizione di mancata inclusione sociale e di marginalizzazione sociale. Dei migranti, ma non solo”.

Nel 2016 il governo ha emanato la legge 199 contro il caporalato. Ma sembra non bastare. Cosa può fare lo Stato?

“Quella legge ha fornito degli strumenti importanti ma non basta. E’ chiaro che il governo, da un punto di vista istituzionale, può e deve potenziare gli strumenti di controllo. E quindi, rispetto al lavoro, deve mettere in campo tutti i mezzi che ci sono per controllare le irregolarità. Ma dall’altra parte deve avviare politiche di inclusione sociale e di integrazione. E’ fondamentale porre fine all’esistenza di questi ghetti improvvisati, che sono funzionali, appunto, allo sfruttamento lavorativo. E’ necessario immaginare soluzioni di lungo periodo per integrare e includere le persone”.

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Braccianti, Palazzotto a Free.it, “La risposta è aumentare i diritti”

Per Erasmo Palazzotto è necessario aumentare i diritti per i braccianti

Qual è la soluzione?

“L’unica arma che noi abbiamo per aumentare la sicurezza di tutto e di tutti sono i diritti. Più diritti diamo alle persone, più inclusione sociale garantiamo; meno persone lasciamo ai margini nostra società; più sicura la nostra società, meno pericoli corriamo tutti. Compreso chi si trova in certe condizioni di grande disagio che poi, come è successo oggi, si trasformano in tragedia”.

Se, però, sul territorio ci sono istituzioni che sono colluse con i sistemi di sfruttamento, come si può risolvere?

“Purtroppo sappiamo che i fenomeni corruttivi, collusivi sono sempre patologici.Non possono essere considerati nelle leggi come un fattore determinante. Non è una questione di formazione: se c’è un’autorità locale corrotta, bisogna aumentare gli strumenti di controllo per evitare che la corruzione possa veramente infiltrarsi nelle istituzioni. Questo però è un discorso che vale oggi per la gestione l’immigrazione, per la lotta al caporalato. Ma vale anche, per esempio, per gli appalti pubblici …Vale per tutto”.

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