Italia, un milione di nuovi poveri solo nel 2020. I motivi

Nuovo rapporto del Censis sulle povertà in Italia. Il bilancio del 2020 è decisamente negativo, con oltre un milione di nuovi indigenti in più. A pesare la pandemia, che ha influito particolarmente su giovani e donne.

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Italia, un milione di nuovi poveri solo nel 2020. I motivi

Sono molto pesanti i dati contenuti nel terzo rapporto Censis-Tendercapital, intitolato ‘Inclusione ed esclusione sociale: cosa ci lascerà la pandemia’. Stando alla ricerca effettuata, sarebbero oltre un milione i nuovi poveri in Italia nel 2020, il 21,9% rispetto all’anno precedente. Di questi, sono 532mila le donne (+22,9%) e 222mila i giovani (+23,2%).

Pesante il dato relativo alle famiglie: 333mila nuclei sono entrate in stato di povertà assoluta nel passaggio tra il 2019 e il 2020. Tra queste, sono più le nuove famiglie in povertà al Nord (64,9% del totale) di quelle al Sud (20,7%). La povertà assoluta è aumentata in termini assoluti del 104,8% – dunque raddoppiando – dal 2010 a oggi.

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Nuove povertà in Italia, duro impatto della pandemia

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Nuove povertà in Italia, duro impatto della pandemia

A pesare ovviamente è l’impatto della pandemia, che ha anche una conseguenza nello stato di benessere psico-fisico delle persone. Secondo il rapporto, infatti, il 58,5% degli italiani avrebbe vissuto momenti di elevato stress psicofisico, il 58,8% di depressione, mentre il 60,9% di ansia e paura indefinita. Sul tema del lavoro, immaginato come antidoto alla povertà, il Censis sottolinea che “bisogna bloccare la spirale di svalorizzazione, a cominciare da una norma che fissi per legge una soglia sotto la quale le retribuzioni non possono scendere. È favorevole l’83,5% degli italiani, il 16,5% è contrario“.

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Il rapporto evidenzia infine il ruolo dello Stato nel contrasto a una situazione che poteva avere conseguenze ancora più gravi. Il governo ha immesso nell’economia una cifra intorno ai 60 miliardi di euro, capace di coprire i circa 93 miliardi di euro tra reddito da lavoro e capitale persi. Importante per coprire le voragini economiche aperte dal Covid sono stati anche i trasferimenti sociali in denaro come le indennità di disoccupazione. Questi sono stati pari a 426,6 miliardi di euro (+37,2 miliardi e +8,3% reale rispetto al 2019).

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