Vaticano, bocciata richiesta danni di Becciu a mons.Perlasca. Ecco i motivi

Bocciata la richiesta di sequestro conservativo promossa da parte di Angelo Becciu, ex vice del cardinale Parolin alla Segreteria di Stato Vaticana, nei confronti di Monsignor Perlasca. Quest’ultimo è testimone chiave del processo che vede Becciu indagato per l’acquisto di un immobile a Londra.

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Vaticano, bocciata richiesta danni di Becciu a mons.Perlasca. Ecco i motivi

Il tribunale di Como, nella persona di Lorenzo Azzi, giudice della II sezione civile, ha bocciato la richiesta di sequestro conservativo per 500mila euro fatta dai legali del cardinale Angelo Becciu nei confronti di Monsignor Perlasca e Genoveffa Ciferri. Lo riporta l’agenzia AdnKronos.

Perlasca è il testimone chiave nel processo che vede Becciu, ex numero due della Segretaria di Stato vaticana, indagato insieme ad altre 5 persone. Sotto osservazione l’acquisto – a prezzi spropositati, secondo l’accusa – di un palazzo a Londra, nella centralissima Sloan Avenue. Il prossimo atto della vicenda giudiziaria davanti al Tribunale Vaticano sarà domani, 14 dicembre.

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Vaticano, per il giudice “condotta di Perlasca non ha danneggiato Becciu”

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Vaticano, per il giudice “condotta di Perlasca non ha danneggiato Becciu”

Secondo quanto scritto da Azzi in merito alla sua decisione, “non si rinviene, nella stessa narrativa attorea, alcuna concreta condotta dannosa posta in essere” da Perlasca nei confronti di Becciu. Azzi inoltre definisce “indimostrate” eventuali conseguenze negative del comportamento di Perlasca su Becciu, in particolare in relazione allo stile di vita di quest’ultimo. A motivare la decisione del giudice Azzi anche il fatto che “la prospettazione del ricorrente“, ovvero Becciu, “fa continuo riferimento a vicende giudiziarie che si limitano a lambire l’oggetto del presente giudizio e ad articoli di stampa dalla dubbia rilevanza e valenza probatoria“.

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Per l’avvocato di Becciu, Nicola Callipari, il sequestro avrebbe dovuto invece essere messo in atto a causa del comportamento di Perlasca. La cui “revisione critica” sarebbe stata spinta dalla Ciferri che “al fine di riabilitare l’oramai compromessa reputazione dell’amico, ha indotto quest’ultimo a indirizzare le indagini degli inquirenti verso la figura del card. Angelo Becciu al solo fine di pregiudicare e danneggiare la di lui persona“.

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