Dorel Grec, identikit dell’assassino con la motosega. Chi è il 35enne romeno che la sera di lunedì 6 dicembre ha ucciso Pierantonio Secondi nel suo appartamento al settimo piano di un condominio in Via Giulio Romano, a Milano.
9 minuti e mezzo per uccidere. Poco dopo le 20.30 Dorel Grec entra nell’androne del civico 27 di Via Giulio Romani. Ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della portineria, con sé un pesante trolley nero, quasi non riesce a trasportarlo. Dentro attrezzi da lavoro, una tanica di benzina, coltelli e una motosega. Quella utilizzata per fare a pezzi la porta d’ingresso dell’abitazione di Pierantonio Secondi.
La caccia all’uomo era scattata la sera stessa dell’omicidio, i Carabinieri lo hanno fermato la mattina di martedì 7 dicembre nei dintorni della Farmacia Petrini di Melegnano in cui lavora. Romeno, 35 anni, sposato ma di fatto separato in casa, con 2 figli. A inchiodarlo non solo le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza del condominio e le testimonianze dei vicini. Contro di lui soprattutto una serie di mail, indirizzate a Secondi, che ha lasciato in una busta nella portineria del palazzo. Messaggi, probabilmente mai letti dall’anziano, in cui Grec racconta le motivazioni del folle gesto.
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Ai Carabinieri Grec ha confessato di aver ucciso Pierantonio Secondi, con cui aveva intrattenuto una relazione di circa un anno finita da pochi mesi, perché l’82enne lo aveva denunciato per stalking, rapina e atti persecutori. Il 35enne romeno rifiutava l’idea della fine del rapporto, questo il probabile motivo del raptus. Ma non si esclude che dietro tanta violenza possano celarsi questioni di tipo economico.
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Dopo una caccia all’uomo durata poco più di una notte i Carabinieri hanno rintracciato Grec nei pressi della farmacia in cui lavorava come magazziniere. Interrogato dal Pm Elio Ramondini il 35enne romeno si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Tutto era già scritto nelle mail“, ha spiegato. Per lui è scattata, dunque, l’aggravante della premeditazione.
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