Covid, studio sensazionale: la variante Delta si sarebbe estinta da sola in Giappone

Una ricerca scientifica effettuata in Giappone potrebbe spiegare il calo dei contagi e delle vittime registrato negli ultimi mesi nel Sol Levante. La variante Delta sarebbe scomparsa dal paese in maniera totalmente autonoma.

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Covid, studio sensazionale: la variante Delta si sarebbe estinta da sola in Giappone

E’ scomparsa la variante Delta in Giappone. Ma non per l’intervento risolutivo delle istituzioni sanitarie, che anche grazie alla campagna di vaccinazione festeggiano un grosso calo nei contagi e nei decessi da diversi mesi a questa parte. A causare la scomparsa della mutazione del virus Sars-Cov-2 potrebbe essere stato un errore compiuto dal virus stesso.

E’ questa almeno la teoria di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Genetica e dell’Università di Niigata. Secondo i quali l’eccesso di mutazioni della proteina nsp14, responsabile della correzione degli errori di copiatura durante la replicazione virale, avrebbe portato la Delta di fatto ad ‘autoestinguersi‘. Un bel colpo di fortuna per il governo di Tokyo, alla guida di un paese di 125 milioni di persone e che soltanto la scorsa estate rischiava di dover annullare i Giochi Olimpici a causa dell’alta diffusione del virus nel paese.

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Variante Delta scomparsa dal Giappone: difficile accada altrove

Variante Delta
Variante Delta scomparsa dal Giappone: difficile accada altrove

La variante Delta in Giappone era altamente trasmissibile e teneva fuori altre varianti”, ha spiegato al Japan Times il professor Itaro Inoue, tra i ricercatori che hanno studiato l’accaduto. “Ma man mano che le mutazioni si accumulavano, crediamo che alla fine sia diventato un virus difettoso e non sia stato in grado di creare copie di se stesso”, ha continuato Inoue.

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Per una volta dunque invece di rinforzarsi, come avviene di solito e come visto nel corso degli ultimi anni di pandemia, un virus si sarebbe danneggiato da solo, complice un alto numero di mutazioni. Il calo dei contagi, da circa 25 mila a poche decine, e dei decessi, passati da 60 di media a 3 in pochi mesi, sarebbe dunque dovuto a una fortunata involuzione virale. La speranza è che questo possa accadere in futuro anche da altre parti del mondo, anche se “le possibilità sono molto basse”, ha concluso Inoue. Questo perchè “le mutazioni sulla proteina nsp14 avvenute in Giappone sono molto maggiori a quelle avvenute all’estero”.

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