Migranti, confine Bielorussia Polonia, ESCLUSIVO Free.it. “Sfidiamo i militari. E’ un disastro”

La situazione dei migranti al confine Bielorussia Polonia si fa sempre più difficile. La frontiera è sigillata e nemmeno le Ong riescono ad arrivare. Le persone, bloccate al gelo e senza viveri, rischiano di morire. In aiuto arrivano i residenti dei villaggi polacchi. Sfidano le autorità per portare aiuti. Il racconto dell’inviato di FREE.it Bianca Senatore.

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I migranti bloccati nelle foreste tra Bielorussia e Polonia. Foto di Rafal Wojczal

La temperatura ieri notte è scesa quasi di cinque gradi sotto lo zero. E non è ancora nemmeno metà novembre. Perciò, la crisi umanitaria al confine tra Bielorussia e Polonia deve risolversi velocemente, a meno che l’Europa voglia sulla coscienza migliaia di morti. Ma non sparsi qui e lì nel Mediterraneo, dove nessuno o quasi li vede o li conta. I cadaveri saranno tutti qui, in questi pochi Km di confine tra due Paesi, ammassati l’uno sull’altro”. E’ il racconto di Kataryzna, una delle coordinatrici della Ong che sta provando ad aiutare i migranti bloccati al confine, in ESCLUSIVA alla redazione di Free.it . Dopo l’escalation iniziata lunedì, quando il governo di Minsk ho portato alla frontiera migliaia di persone tutte insieme, la situazione ora è tesa ma ferma.

Il governo polacco sta aumentando il numero dei soldati, ormai sono più di quindicimila e sta costruendo delle strutture provvisorie per loro: bagni chimici, ripari per il freddo. Il presidente del consiglio del parlamento polacco Mateusz Morawiecki non ha intenzione di fare un passo indietro. Nessuno passa, confine sigillato. “La guerra ibrida che sta portando avanti Aljaksandr Lukašėnka non ci indebolirà”, ha detto Morawiecki. La Bielorussia sta continuando a spostare verso la Polonia centinaia di migranti, anche nelle scorse ore. Nonostante gli appelli dell’Unione Europea e le minacce di sanzioni. Ma Lukašėnka è spalleggiato da Vladimir Putin e ha risposto che se Bruxelles insiste con le sue intimidazioni, saranno interrotte le forniture di gas.

Dal punto di vista geopolitico, la situazione sembra bloccata. Ma intanto le condizioni nei boschi tra Polonia e Bielorussia diventano sempre peggio. Ci sono bambini che non mangiano da giorni, mamme che non riescono ad allattare perché sono sfinite e non hanno più latte. Ci sono ragazzi, uomini, donne che sono senza acqua e cibo da giorni e non hanno i vestiti adatti per sopportare temperature così rigide. E in tutto questo le Ong non riescono ad arrivare, perché polizia ed esercito hanno blindato il corridoio di frontiera. Nemmeno i giornalisti riescono più ad avvicinarsi. “L’unica soluzione per aiutare queste persone è sfidare i militari”, racconta Malgorzata alla redazione di Free.it, che vive in uno dei villaggi vicino Sokolka.

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Un gruppo di cittadini cerca di portare generi di conforto per i migranti bloccati. Foto di Rafal Wojczal

La rete di cittadini polacchi contrari alla politica del governo di Andrzej Duda si fa sempre più fitta. E così, sulle strade secondarie, sui sentieri del bosco che conoscono solo i residenti, gruppi di soccorritori improvvisati cercano di raggiungere i migranti bloccati. “Se abbiamo paura? Sì, rischiamo di finire in prigione, di essere  bloccati in caserma per giorni, multe altissime. Ma niente in confronto alla disumanità”, dice ancora Malgorzata. “Preferisco essere arrestata che sapere di non aver fatto nulla per queste persone. Alla fine, nella vita, cosa resta? La situazione è drammatica”, aggiunge ancora Agnieszka.

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Ieri, un gruppo di cittadini è stato fermato dalla polizia non lontano da Siemianówka. Li hanno lasciati andare solo dopo averli indentificati e aver visionato i loro telefoni e i sacchi che avevano con sé. Li hanno mandati via e li hanno seguiti per un po’, per assicurarsi che non prendessero altre direzioni. Altri, invece, riescono a raggiungere qualche migranti bloccato nella foresta. Portano acqua, bevande bollenti, barrette proteiche, coperte, guanti e sciarpone e calzettoni di lana. Se qualcuno è ferito provano ad aiutarlo, ma è una goccia nell’oceano.

(immagini di Bianca Senatore)

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