Covid, Di Perri: “Terza dosa l’unica arma che abbiamo”

Dal 1 dicembre, in Italia, saranno chiamati alla dose aggiuntiva di vaccino gli over 40 e 50. Lo ha comunicato ieri il Ministro della Salute Roberto Speranza. L’annuncio, che arriva in un momento delicato dal punto di vista epidemiologico, viene accolto con sollievo dall’infettivologo Di Perri: “Sono contento si dia credito al rinforzo, non ci sono tante opzioni”, commenta.

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Covid, Di Perri: “Terza dosa l’unica arma che abbiamo”

Dal primo di dicembre nel nostro paese saranno chiamati alla dose aggiuntiva anche le fasce generazionali tra i 40 e i 60 anni. Così il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato ieri, in una question time alla Camera dei Deputati, l’estensione della platea vaccinabile con terza dose. Un’ulteriore passo in avanti in quella che il Governo ritiene essere l’unica strategia di contrasto al Covid-19.

Una mossa che, nella giornata in cui si registrano percentuali in aumento sia sui nuovi contagi che sulle terapie intensive, trova il favore dell’infettivologo Giovanni Di Perri. “Sono contento che si dia credito a questo rinforzo. Anche perché non è che ci siano tante altre opzioni, ha spiegato Di Perri a margine della Healthy Ageing Week 2021, organizzata dalla Fondazione Ferrero.

Vaccino anti Covid, Di Perri: “Tra poco anche ai bimbi tra 5 e 12 anni”

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Vaccino anti Covid, Di Perri: “Tra poco anche ai bimbi tra 5 e 12 anni”

Secondo Di Perri il caso di Israele dovrebbe insegnarci che anche nelle fasce meno a rischio c’é il rischio di un aumento dei contagi. “E’ chiaro che in quelle fasce l’infezione non corrisponde all’ospedalizzazione, ma corrisponde al fatto che fanno circolare il virus un po’ di più. Quindi, in una fase in cui siamo ancora con tutti i meccanismi in piedi, tutti gli hub vaccinali, se decidiamo di farlo adesso ha un costo, se fra un anno ci rendessimo conto che sarebbe stato meglio averlo fatto, il costo sarà un altro”, spiega l’infettivologo.

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I numeri stanno salendo rapidamente e Di Perri non ha dubbi: continueranno a salire. Si tratterà di capire quanto la protezione vaccinale terrà. L’aumento dei contagi e le nuove ospedalizzazioni metteranno inevitabilmente i reparti sotto stress “ma se riusciremo ad avere un effetto pari a un sesto rispetto all’anno scorso sarà un bersaglio ottimamente raggiunto.

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La curva epidemica è in rialzo ma Di Perri si dice fiducioso perché “il nostro paese da un punto di vista complessivo si posiziona molto bene. Fiducia sì, ma a patto che si insista nella campagna di vaccinazione: “Stiamo andando verso l’inverno. Vedremo degli aumenti, però stiamo dando la terza dose, credo che fra qualche settimana vaccineremo anche i bimbi fra i 5 e i 12 anni che in questa fase rappresentano circa un terzo dei casi nuovi, e questo sarà un ulteriore tassello di questo schema protettivo, conclude.

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