G20, profezia di Boris Johnson: “Salviamo il clima oppure…”

Da Londra a Roma. Chiacchierando di ambiente. Durante il viaggio del Primo Ministro Britannico Boris Johnson verso la Capitale dove si terrà, oggi e domani, il G20 si parla di Antica Roma, ripresa economica e cambiamenti climatici. 

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Boris Johnson, dichiarazioni sui cambiamenti climatici

“E’ il nostro memento mori. Un po’ l’equivalente del “ricordati che devi morire” del Non ci resta che piangere di troisiana memoria. Ma in questo caso l’avvertimento è poco comico. Sperando, davvero, non ci resti che piangere. Il memento mori citato è firmato Boris Johnson. Sul volo che, da Londra, lo porterà nella Capitale, dove parteciperà, assieme agli altri leader mondiali al G20, il Primo Ministro britannico ammonisce: “Roma e le sue meravigliose rovine sono il luogo perfetto per il G20 e per la Cop26 che inizia domenica. Perché ci ricordano che, se non aggrediamo il cambiamento climatico, una civilizzazione straordinaria può crollare a una velocità terrificante. Non è un paragone azzardato”, commenta.

L’umanità, la società civile, non possono fare retromarcia così velocemente. Boris Johnson è un appassionato classicista, e ricorda come dopo la caduta, nell’Antica Roma si abbassò il livello di istruzione, crollò la capacità di costruzione e andarono perdute ville meravigliose. E una sorte simile potrebbe toccare a noi, se non si agisce in fretta contro i cambiamenti climatici: “Consegneremmo a figli, nipoti e generazioni successive un mondo che, a causa del surriscaldamento terrestre, sarà segnato da colossali migrazioni, mancanza di cibo e acqua, e molti altri conflitti. Per questo non possiamo perdere tempo: dobbiamo limitare l’aumento della temperatura terrestre a 1,5 gradi”, sottolinea Johnson.

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Boris Johnson: “Clima? Siamo a fine primo tempo e perdiamo 1-5”

Boris Johnson
Boris Johnson

Il G20 sarà uno snodo cruciale per quanto riguarda il clima. Poiché i 20 Grandi costituiscono l’80% delle emissioni del pianeta. Ne è consapevole Boris Johnson che commenta così lo scetticismo delle ultime settimane intorno alla Cop26 di Glasgow: “Utilizzerò una metafora calcistica. Siamo alla fine del primo tempo e perdiamo 1-5. La seconda frazione sarà durissima. Ma se tutto il mondo fa squadra, possiamo ribaltare il risultato. Oggi la tecnologia può sostenerci enormemente nella lotta al cambiamento climatico. Le promesse sinora fatte da molti Paesi sull’energia pulita mi rendono più ottimista”, spiega il Primo Ministro britannico.

La Francia ha sequestrato pochi giorni fa un peschereccio britannico ma la cosiddetta “Guerra della Pesca” post Brexit non spaventa Johnson, che si dice sicuro che l’intesa con i transalpini sia salda e supererà le attuali frizioni: “I nostri pescatori sono nella legge, quindi devono continuare il loro lavoro in base alle leggi post Brexit firmate con l’Ue. Ma risponderemo a ogni infrazione dell’accordo. La Francia è uno dei migliori, più antichi e più vicini alleati, amici e partner”, spiega il Primo Ministro britannico. Che poi aggiunge: “Dirò questo a Emmanuel Macron. Non credo che il presidente francese sia tra coloro che, da una parte e dall’altra, vogliono dividere i due Paesi”, sottolinea.

Ma alla domanda se questo possa rappresentare un preludio di una futura guerra commerciale tra Gran Bretagna ed Europa Johnson risponde senza esitazioni: “Difficile dirlo. Ma una cosa è certa. Qualora ce ne fosse bisogno, risponderemo in maniera appropriata. Faremo il necessario per difendere gli interessi britannici, conclude.

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