Ddl zan, per le Sardine “naufraga” per colpa di Renzi

Dopo la rabbia per la mancata approvazione del Ddl Zan ieri in Senato, oggi le Sardine puntano il dito su colui che ritengono essere l’unico responsabile: il capo di Italia Viva.

Ddl Zan Sardine
Ddl Zan, le Sardine se la prendono con Matteo Renzi

Dopo il naufragio del Ddl Zan in Senato, le Sardine non hanno nessun dubbio: il responsabile è Matteo Renzi. Il movimento politico guidato dal bolognese Mattia Santori, nel pomeriggio ha pubblicato una nota in cui dichiara apertamente che la colpa è del capo di Italia Viva.

La responsabilità, e non solo da oggi, della mancata approvazione al Senato della nostra Repubblica, che dovrebbe rimuovere gli ostacoli all’uguaglianza, ha un nome e un cognome: Matteo Renzi” ha scritto il gruppo. “Il senatore Renzi era in Arabia Saudita, che forse è anche il suo riferimento per i diritti umani, durante il voto decisivo. Un passo di civiltà che, seppur come sempre da ultimi in Europa, avremmo potuto fare“, hanno aggiunto le Sardine.

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Ddl Zan, per le Sardine “naufraga” per colpa di Renzi. Il leader di Italia Viva era in Arabia Saudita

Ddl Zan Sardine Renzi

Il coordinamento nazionale guidato da Santori, accusa Renzi di aver trovato il tempo per stringere un accordo con Forza Italia e di non perdere mai occasione di andare in Arabia Saudita. Il leader di Forza Italia ieri, durante la votazione, era effettivamente in compagnia del principe Mohammed Bin Salman per parlare di un’ iniziativa commerciale.

Le Sardine si sono scagliate anche contro tutti coloro che in aula, dopo che il voto segreto ha stroncato la legge contro l’omotransfobia, hanno festeggiato. “I senatori sovranisti che festeggiano la negazione dei diritti, l’accettazione della violenza e dell’ignoranza, sono un’immagine indimenticabile. Così lontana dalla società che gli italiani e gli europei, soprattutto giovani, vivono“, hanno scritto ancora nel loro comunicato. Per il gruppo la battaglia non è vinta. E’ necessario impegnarsi ancor di più per continuare a portare avanti le istanze contro aggressioni ed esclusione sociale.

 

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